Se nel 2017 molti stilisti presero posizione dicendo che non avrebbero voluto legare il proprio nome alla moglie di un personaggio così controverso come Donald Trump, lo scorso gennaio pare ci fosse la fila per vestirla nel giorno della cerimonia d’insediamento. La first lady, cappotto blue navy firmato Adam Lippes e cappello a tesa larga disegnato da Eric Javits (il discusso copricapo con una fascia bianca catapulta l’accessorio nella storia del costume come accadde con il pillbox hat sfoggiato da Jacqueline Kennedy nel giorno dell’insediamento di JFK nel gennaio 1961), resta il mistero più affascinante di Washington.
Carismatica, elegante e riservata Melania Trump è una presenza silenziosa al fianco del presidente degli Stati Uniti, eppure magnetica al centro della scena mediatica. Le telecamere l’hanno seguita passo passo nei giorni prima dell’Inauguration Day e ripreso ogni momento, dal più frenetico al più riflessivo e privato, prima del grande giorno. «Poche persone hanno avuto l’opportunità di osservare il mondo attraverso la prospettiva di una first lady, in particolare nei venti giorni che precedono l’insediamento presidenziale. Questa visione creativa mi ha sempre affascinato e sono entusiasta di poter raccontare questo momento storico», spiega Melania Trump perché «i preparativi durante il periodo dell’insediamento sono a dir poco straordinari». E lei, dalla capacità di restare impenetrabile in un mondo che pretende costantemente esposizione, ha voluto «supervisionare ogni dettaglio con grande cura e determinazione».
Ore e ore di pellicola in cui emerge una donna diversa rispetto al passato (dove si esponeva a favore di aborto e immigrazione), una donna inedita con meno bronci e occhiali da sole, più sorrisi e contatti con la gente e i media. Questa nuova immagine della signora della Casa Bianca, tra filmati esclusivi e conversazioni riservate, sarà svelata in un film-documentario, diretto da Brett Ratner, dal titolo Melania, nei cinema statunitensi il 30 gennaio 2026 e successivamente su Amazon Prime Video. Frutto di un accordo di circa 40 milioni di dollari, a produrre il progetto la stessa Mrs Trump e accanto a Ratner, che torna dietro la macchina da presa dopo anni di pausa, Fernando Sulichin, con alle spalle importanti biopic e film politici. Un dietro le quinte senza precedenti che mostra la donna più osservata d’America tra potere, immagine e identità e che riaccende il dibattito sulla linea che separa il pubblico dal privato, la donna dalla moglie prigioniera di un ruolo. Obiettivo del film non sembra essere quello di mitizzare ma di comprendere chi è davvero la first lady. Che dopo il giorno dell’insediamento del marito, a telecamere spente, ha continuato con le responsabilità private: «Supervisionare il trasferimento della mia famiglia a Washington, gestire la mia attività ed espandere la mia iniziativa filantropica, Fostering the Future». Fino alla notizia di qualche giorno fa che rivelava la sua delicata collaborazione «con Putin per aver riportato a casa otto bambini ucraini». Oltre al documentario, Amazon pubblicherà anche una docuserie in tre parti dedicata a Melania Trump, che racconterà la sua vita trascorsa viaggiando tra New York, suo posto del cuore e dove il figlio Barron frequenta l’università, la Casa Bianca a Washington DC e il buen retiro nella famosa residenza di Mar-a-Lago a Palm Beach.