Andrea Scanzi
Andrea Scanzi si crede «la rockstar del giornalismo italiano», definizione di cui si fregia sui social, ma ne azzecca meno del pendolino di Maurizio Mosca. Chissà, forse è frastornato dalla batteria. Il Mick Jagger della carta stampata e non solo, colui al quale i colleghi che a differenza sua stanno in redazione e rovinano le interviste, ipse dixit – ma ha già un certo talento - Scanzi ha scritto un libro che s’intitola “Sciagura” però non è autobiografico, l’opera è contro “Giorgia Meloni e il suo governo”. La Sibilla Cumana del Fatto Quotidiano – a breve alcuni dei suoi migliori vaticini – ha registrato un video per dire che «una parte degli italiani è ferma allo stato di Cro-Magnon», al Paleolitico, poi all’italiano medio ha fatto il verso (della scimmia) imitandolo come fosse un primate (l’italiano medio), ha balbettato «metti la Roccella... Palestina... Hamas, questo è l’italiano medio, che poi ovviamente vota gente come la Roccella». C’è da dire però che l’italiano medio non ha saltato la fila per farsi vaccinare contro il Covid, ha atteso il proprio turno, e invece il “caregiver” Scanzi è corso ad accalappiarsi il suo Astrazeneca. Il Gip, che pure non ha evidenziato reati, ha confermato che la dura rockstar non aveva diritto a ricevere quella dose.
Lo Scanzi sentenzia che chi vota la Roccella, quindi il centrodestra, «è gente che non usa la lingua italiana, che si esprime con dei fonemi che non esistono. Non si sono mai evolute queste persone», ribadisce la rockstar. Fossero progredite, evidentemente, non avrebbero pronosticato l’anonimato politico della Meloni cinque anni prima che diventasse premier.
Scanzi, che si è evoluto, lo ha fatto vis a vis con la Meloni, ospite della Gruber: «Senza Berlusconi non andate da nessuna parte, cosa fate, prendete il 5 per cento, e che ci fa? Prendete il 10?». Meloni non ci sta. Il profeta insiste: «E che prende, il 30 per cento?». Scanzi è progredito pure analizzando il rapimento della giornalista Cecilia Sala: «Poi magari domani si scopre che Tajani è il genio della diplomazia, che la Meloni è un fenomeno, e gli iraniani si sdilinquiscono e dicono “quanto è bello il governo italiano”...». Forse gli ayatollah non l’hanno detto ma tre giorni dopo – non «domani», questo gli va riconosciuto – Cecilia è stata liberata. Scanzi afferma con la solita sicumera che Meloni non è capace di mettere al tavolo von der Leyen e Vance? Inutile dire cos’è successo poco dopo.
Oh, capiamoci, lo Scanzi se ne intende parecchio anche di sport. Djokovic, catalogato come un reietto no-vax, viene escluso dagli Australian Open? Eccolo, vai Scanzi, vai, è di nuovo il tuo momento: «È tutto bellissimo. Figura di merda definitiva, planetaria, indelebile. Fallo adesso il Grande Slam, fenomeno!». Da lì in avanti, andiamo a salto, il fenomeno (Djokovic) ha vinto a Wimbledon, a Roma e il 21esimo Grande Slam; poi il 22esimo e il 23esimo. Nel 2024 ha vinto l’oro olimpico ed è diventato il quinto giocatore nella storia a completare il Career Golden Slam dopo Nadal, Agassi, Serena Williams e Steffi Graf.
Un giorno Scanzi ha chiesto agli utenti social «mi fate compagnia con qualche domanda mentre sono in treno?». Pronti. «Ti piacerebbe andare a spargere cultura nelle scuole?», domanda ironica che non viene capita. Risposta: «No, me lo chiedono da sempre, non viaggio gratis, le scuole non hanno soldi». E frequentarle costa. L’«italiano medio», quello che vota le destre, è rimasto al Paleolitico. Scanzi quanto a profezie sballate è un fenomeno contemporaneo. Maurizio Mosca perdonaci.