«Eravamo in una sala riservata a Buckingham Palace: io, la regina, Trump, Macron e Conte. Ho pensato: “Che ci faccio qui?”». Il sospetto – ma questo sul Corriere non c’è scritto – è che se lo sia chiesto anche Elisabetta, consolandosi con un gin tonic. Oh my God, who is that man? “Io” è Rocco Casalino, il quale sta per lanciare un giornale, nient’affatto al servizio dei 5Stelle assicura in un’altra intervista a Repubblica in cui in effetti frusta l’ex datore di lavoro del quale è stato a lungo portavoce: «Conte è diventato il capo, è stato messo alla prova, ha retto, se lo merita»; «Sarò di parte ma penso che il curriculum debba contare, una cosa è un professore universitario, avvocato di successo (a confronto Perry Mason è un pivello, ndr) e due volte premier. Un’altra è una giovane con poca esperienza come Schlein». E ancora: «I sondaggi ci danno al 14%, non così sotto rispetto al 22 del Pd». Sul mancato dibattito Meloni-Elly-Conte: «Schlein ha sbagliato a non andare ad Atreju e si è mostrata arrogante con Giuseppe».
Il nome del nascituro quotidiano di Conte, pardon di Rasputin-Casalino ancora non si sa, lui informa che aspetta i curricula di «giornalisti bravi» dunque il sottoscritto si chiama fuori. E però, data la fermezza verso il vecchio capo, gli sottoponiamo comunque alcune proposte: Il Corriere di Conte, Il Conte della Sera, La Voce di Giuseppe, La Gazzetta del gra-tu-i-ta-men-te, L’Ora di Conte, Giuseppe-Sera, Paese-Giuseppe, Abolita la povertà. All’estero andrebbero forte The Volturara Appula Chronicle, Conte Zeitung, The Five Stars, La Nación de las cinco estrellas, The Wall Street Giuseppi, El País de Giusepi, O Globo de Gonde.
«Casalino», gli chiede Repubblica, «lei viene da un movimento che ha messo la legalità al primo posto e si butta in un’avventura con un editore sotto inchiesta per truffa aggravata?». «Ho letto tutte le carte e sono certo che la vicenda si sgonfierà». Le carte. Rocco ha letto le carte come Conte quando in pochi giorni, da avvocato a giudice financo pretore, oplà, aveva garantito per il dem Ricci candidato del campo largo, indagato ma per Giuseppi era tutto a posto e d’altronde se saltava la candidatura del Ricci saltava quella del Fico in Campania. «Ho letto e riletto le carte», aveva sentenziato il successore di Grillo; era «convinto» che non vi fossero «elementi» in grado di provare la colpevolezza dell’alleato. «L’inchiesta non ci preoccupa, ho messo la faccia e ce la rimetto». Ce l’ha rimessa, è vero, e peraltro Conte ce l’ha rimessa tante volte.
Dicevamo dell’editore, Andrea Iervolino, imprenditore indagato per truffa aggravata e fatture false, un caso legato a un presunto abuso del credit tax per il settore audiovisivo. Per Casalino, e non abbiamo ragione di credere il contrario, la vicenda è «frutto di una lite tra soci, Andrea vive fuori dai salotti, è di quelli che piacciono a me». Per il nuovo giornale proponiamo pure la rubrica “Il Toninelli”, storia a puntate in cui vengono ripercorsi gli allori del mitologico ex ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture che esistevano solo nella sua testa: il tunnel del Brennero, che anni ruggenti!
E però potrebbe essere anche uno spazio di denuncia sociale, come quando un paio d’anni fa Toninelli s’è messo a inveire in un video contro le pinne gialle, che dopo quasi un milione di euro guadagnato in parlamento non poteva più permettersi: «Prima mangiavo salmone, perché proteico... sapete i fissati della palestra, queste robe qua... O mangiavo la bresaola. Cancellati tutti: un po’ perché non voglio più mangiare carne né pesce, un po’ perché non è più fattibile. Io non riesco a prendere neanche il tonno. Avete presente una scatoletta di tonno? Io prendevo quello in vetro, ma porca puttana costava due euro e cinquanta! Ora ne costa sette!». Ti preghiamo, Rocco, fallo davvero “Il Ton(n)inelli”. Chissenefrega se Casalino ha fatto il Grande Fratello, anzi se uno riesce a passare da Marina La Rosa alla regina Elisabetta merita applausi. Un po’ meno quando crolla il Ponte Morandi e lui, Rocco, s’incazza coi giornalisti: «Ho diritto pure io a un paio di giorni, che già mi è saltato Ferragosto, Santo Stefano, San Rocco, Santo Cristo. Mi chiamate come pazzi!». Allora il premier era Conte e Casalino poi s’è scusato, e non è da tutti. Ieri Casalino non soffriva i cronisti. Oggi agogna interviste, giornali, talkshow.
Rocco, trapiantato in Puglia e di adolescenza tedesca, ha la tempra teutonica. Un’altra volta ha insultato i vecchi, è scoppiato un casino sennonché ha spiegato che recitava. «Non mi va di stare dietro vecchietti, bimbi, down». Rocco si è ribellato: «L’unico modo vergognoso che hanno per attaccarmi è con audio rubati o con un video di 15 anni fa in cui recito un personaggio». Gerry La Rana? No, quello lo faceva con Corona l’ ex avvocato di Andrea Sempio.