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Luciana Littizzetto, la furia del sindaco di Nardò: "Tutta Rolex e caviale. E ci sfotte..."

giovedì 11 dicembre 2025

2' di lettura

Luciana Littizzetto nel mirino del sindaco di Nardò. A scatenare l'ira di Giuseppe Mellone è stata la consueta letterina della comica a Che Tempo Che Fa. Nella sua missiva Littizzetto si rivolgeva direttamente ai fuorisede che, in vista del Natale, si trovano a dover affrontare prezzi alle stelle per tornare a casa. "Tornare a casa per Natale è sempre più difficile - è stato il ragionamento della comica torinese - perché i prezzi dei biglietti di treni e aerei raddoppiano o triplicano per le Feste. Conviene quasi andare a Vladivostok con la Transiberiana e poi prendere un volo low cost da lì".

E ancora: "Perché in Italia c’è il diritto allo studio, ma non c’è il diritto di tornare a casa senza fare il giro del globo. Tu meriti rispetto. Meriti un Paese che non ti costringa a cambiare tre aerei per un abbraccio. Perché tu sei un pezzo bello dell’Italia che resiste, dell’Italia che si muove, studia, lavora, fatica, ma anche di quella che non si dimentica mai da dove viene". 

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L'ironia non è piaciuta al primo cittadino del comune leccese. "Salentini fuorisede, quanto vi costa tornare a casa ad abbracciare la mamma? Ve lo dico io: troppo. A Natale è sempre la stessa storia: voli della speranza e voli a peso d’oro". Poi Mellone, vicino al centrodestra ma apprezzato dall'ex governatore dem Michele Emiliano, ricorda che "da Vendola in poi, in Regione sono stati vent’anni di sinistra e nessuna soluzione (...) Anzi, diventiamo materia di scherno per la sinistra tutta rolex e caviale". Ecco allora l'attacco alla comica torinese: Luciana Littizzetto, domenica scorsa, ci ha riso sopra dal salotto di Fazio. Prima il teatrino sulle 'mamme salentine UNESCO' tra pettule e cartellate'. Uno stereotipo patriarcale da far venire l'infarto alle femministe. Poi la battuta: 'Da Milano a Lecce, passa da Kiev, ci metti meno'. Giusto. È vero. Ma di chi è la colpa? LORO".

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