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Vittorio Feltri e l'incubo delle sette: "Quando Dio risponde al telefono"

di Vittorio Feltri giovedì 22 dicembre 2022

6' di lettura

Pubblichiamo un articolo scritto dal direttore Vittorio Feltri negli anni Ottanta su come le sette facevano leva sui bisogni spirituali delle persone. Ieri come oggi anche con scopi truffaldini

"C’è una sola religione, benché ne esistano un centinaio di versioni". Bernard Show, autore di questo elegante aforisma, si sbagliava. Forse la religione è una sola, ma le versioni sono molte più di cento e aumentano in continuazione, tanto che non esistono statistiche aggiornate. Senza scomodare gli Stati Uniti, dove ogni anno sorgono 700-750 sette e tra breve ci saranno più santuari che fedeli, in Italia, - stando al ministero degli Interni, le cui cifre sono approssimative per difetto – le chiese sono circa 200. Ce n’è per tutti i gusti. E per tutti i disgusti, come recentemente ha dimostrato la cronaca. Ricordate i morti insepolti di Acilia, vicino a Roma? C’’era di mezzo una questione di culto. Varie e spesso bizzarre sono le esigenze dello spirito. A venti giorni dall’episodio ce ha nauseato l’Italia, si è capito soltanto che i protagonisti – presenti e trapassati – non avevano altro Dio all’infuori di quello che non tollera l’intervento del becchino. Lina Maggi, 36 anni, coadiuvata dalla santona Lola Fagiolo, si è tenuta per dieci anni nel tinello il cadavere della cognata; e per sei mesi quello del fratello, perché queste sono le regole dei "cristiana": ogni corpo, non importa se vivo o stecchito, deve attendere alla luce del sole, e non sottoterra, il giudizio universale.

Per quale motivo? Gli adoratori del più anti-igienico dei Padreterni rispondono con una domanda: "Se il giorno della resurrezione ci coglie nella tomba, tre metri sotto il suolo o sigillati in un colombario, come facciamo a risorgere?". È una tesi. E per quanto sballata vale la pena di ricordare che ad averla sposata sono un migliaio di persone nella zona di Roma; "matrimoni" solidissimi, giacché gli adepti non hanno tradito l’idea – mai – nonostante il profeta Basilio Roncaccia sia morto nel 1950 e dopo aver raccomandato ai "vedovi" di iscriversi al Partito comunista. Come si nota, dati i tempi preconciliari, era un uomo di larghe vedute oltre che capace di farsi rispettare dall’aldilà quanto nell’aldiquà: Lina Maggi non gli ha disubbidito e ha equamente diviso la propria devozione fra il crocefisso e la falce e martello, pagando la tessera del Pci per sé e per i congiunti passati a miglior vita, senza chiedersi – mistero della fede -  che bisogno avessero del partito rosso nell’anticamera del regno celeste.

Il problema non è cromatico, ma di coerenza: si può conciliare l’adorazione dei defunti, di Gesù e di Natta? D’accordo che le vie del Signore sono infinite, ma che un tratto obbligatorio attraversi Botteghe Oscure è abbastanza singolare.

LA BIBBIA
Gli osservanti dell’originale credo, in conseguenza dell’irruzione dei carabinieri nel salotto ardente di Acilia, non hanno molta voglia di discettare sulle vicende ultraterrene, impegnati come sono a non farsi incastrare per quelle terrene, ma qualcosa si lasciano scappare. Maria Angela Silvestri, 32 anni decana del gruppo, tra un anatema e una maledizione ai profanatori del tinello mortuario afferma che i suoi convincimenti sono maturati sulla Bibbia.

Ma non occorre essere esegeti per constatare che il Vecchio Testamento – come del resto il Nuovo – parla di resurrezione della carne <<alla fine dei giorni>>, ma non specifica in quale luogo gli estinti debbano aspettarla. Né accenna al marxismo e derivati quali viatici per la vita eterna. Per il professor Ugo Bianchi, docente di Storia delle religioni all’università della Sapienza, probabilmente alla base di certe "credenze e usanze vi sono dilemmi psicologici individuali" che è arduo decifrare.

Ma se è evidente che qui siamo nel campo della patologia, non si pensi che nelle altre sette cui aderiscono complessivamente un milione di cittadini italiani (escludendo i Testimoni di Geova, che sono più di mezzo milione e costituiscono quantitativamente la seconda congregazione del Paese) le manifestazioni di stramberia siano meno sorprendenti di quelle descritte.

Sarebbe un’operazione grossolana liquidare il fenomeno dicendo che siamo di fronte a una folla di matti, anche se Norman Cohn, che è un intenditore, già nel 1961 la definiva <<massa sradicata e disperata delle città e delle campagne… che vive ai margini della società>>. Forse ha ragione Victor Turner, professore di antropologia a Chicago, il quale sostiene nel suo “Processo rituale” che "i movimenti religiosi o semireligiosi…generati da gruppi strutturalmente inferiori assumono ben presto i caratteri esteriori delle gerarchie limitandosi a sostituire l’assetto secolare nella struttura ecclesiastica…": infatti non tutte ma quasi tutte le sette sono di derivazione cristiana e si differenziano dalla "casa madre" più nei dettagli che nella sostanza, solo che gli affiliati il più delle volte, non avendo una cultura specifica, si perdono in quisquilie o si fissano su temi non fondamentali, ne esasperano i contenuti e si smarriscono: in pratica, per loro diventa più importante la liturgia che non la teologia.

E paradossalmente, distaccarsi dalla Chiesa perché non ne condividevano le tradizioni, che spesso sono prevalenti sul Verbo, essi finiscono prigionieri di altre e perverse tradizioni o di personalistiche interpretazioni dei testi sacri. Rifiutano i dogmi ufficiali e poi, accorgendosi di non potere fare a meno di una verità infusa, ne inventano di propri elaborando a piacimento questo o quel versetto biblico. Di arbitrio in arbitri, i nuovi apostati costruiscono dottrine per ogni uso, anche utilitaristico o addirittura truffaldino. Ci sono predicatori che vogliono il gregge per la soddisfazione di guidarlo ed altri per quella di tosarlo.

MALAFEDE
Gli eccessi di fede sconfinano sovente nella malafede. Nel gennaio scorso, ad esempio l’"episcopato" del cosiddetto "Cenacolo dei carismatici" è stato incarcerato in blocco perché vendeva troppo cari i biglietti di ingresso al paradiso. Il sodalizio era stato fondato una decina di anni orsono a Genova da un ex maresciallo dei carabinieri che aveva mescolato esoterismo, cristianesimo, superstizione e astrologia; funzionava a meraviglia: un migliaio di iniziati centri a Cagliari, Udine e Latina. Preghiere, medicazioni e soprattutto riscossioni. Quando il capo ha esaltato l’ultimo sacro respiro, viene letta "papa" Maddalena Martini, casalinga, che da quel momento si fa chiamare Magda.

Il nome sembra più adatto a un salone di bellezza che al soglio pontificio, ma ai proseliti piace, e a colei che lo porta essi non danno solamente piena fiducia ma anche i risparmi. Gli affari vanno a gonfie vele. Occorre qualche cardinale: vengono scelti Elio Valsari e Andrea Sechi, ex insegnanti di lingue, che si buttano a lavoro e abbelliscono l’arredamento delle cappelle. La gente accorre nella speranza fi avere contatti divini che rientrano nelle promesse degli organizzatori. In effetti qualcosa succede: Dio accetta di rispondere alle telefonate dei pazienti. Figuriamoci l’entusiasmo per una chiacchierata, i beati prescelti erano disposti a pagare tariffe all’altro mondo.

Un possidente sardo, Franco Peddis, pur di salvare il Padre nostro all’apparecchio della Sip non ha esitato a donare palazzo e terreno al "cenacolo": un patrimonio per centinaia di milioni. Troppo. La polizia ha interrotto le costose conversazioni; dall’altro capo del filo non c’era il Creatore ma l’amministrazione della setta, non maneggiava le chiavi del paradiso ma quelle della cassaforte. Tutti in galera. Come si può essere ingenui al punto di finire sul lastrico per finanziare il "centralinista di Dio"? Eppure, mentre i tre "carismatici" entravano in cella, alcuni spennati protestavano per la ingiusta persecuzione e, più tardi, hanno mandato un fotogramma a Gesù. Non è il caso di ridere né di deridere. Perché sono milioni – e magari tra questi parecchi di noi – coloro che almeno una volta si sono affacciati alla finestra dell’ignoto e, forse per effetto delle vertigini, hanno creduto di vedere. E hanno confuso un’ombra con una apparizione. Chi non ha mai dato un’occhiata all’oroscopo, scagli la prima pietra. Dalle effemeridi ai fondi di caffè, dalla seduta spiritica condominiale alla messa nera, dalla sfera di cristallo agli extraterrestri, dalla scrittura automatica alle telecomunicazioni con l’Altissimo il passo è breve e quasi sempre comporta il versamento di un pedaggio.

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