CATEGORIE

Messina Denaro, le 10 balle dei rosiconi: Storace zittisce la sinistra

di Francesco Storace giovedì 19 gennaio 2023

4' di lettura

E non volete che qualcuno si alzerà a chiedere la perizia calligrafica per la firma di Carlo Nordio al 41 bis per Matteo Messina Denaro? È proprio sicuro che è del Guardasigilli? «Volemo le prove». E non susciterà più di un sospetto la destinazione all'Aquila del detenuto eccellente, "guarda caso" nel collegio di Giorgia Meloni? Siccome la matematica non è un'opinione, tra poco impazziremo nella lettura delle tesi più fantasiose sulla cattura del mafioso di Castelvetrano. Sono i no-Stato.

"Avevamo dato il segnale". Meloni, cos'è successo prima dell'arresto del boss

Giorgia Meloni soddisfatta. Ai microfoni di Fuori dal Coro, programma di Mario Giordano in onda martedì 17 gennai...


L'arresto del boss mafioso ha rovinato quel poco che era rimasto integro dei neuroni di certa gente specialista in materia di gomblotto. E da quando Messina Denaro è stato preso dai carabinieri del Ros, si moltiplicano le voci e i pettegolezzi, i saputoni sono di nuovo all'opera come si conviene nelle grandi occasioni. Come se uno Stato non esistesse; e soprattutto come se la mafia non esistesse da secoli: tutto deve essere sporco, tutto deve essere oggetto di trattativa, «l'avevo detto, io». Il decalogo dei complottisti de noantri è già pronto per la diffusione, in modo da avere uno schemino buono per tutti quelli che vorranno dimostrare che in fondo non è successo nulla di particolare, quel boss mi sa che non è nemmeno tanto un boss signora mia... Lei lo può dimostrare? Dieci scene da un delitto quale sembra ormai persino diventato l'arresto dell'ultimo stragista latitante. Il decalogo del perfetto complottista è presto svelato: basta raccogliere le follie di una mezza giornata di quelli che non ci vogliono stare di fronte all'efficienza dimostrata dai nostri apparati di sicurezza.

Messina Denaro, "il vero covo". La casa di Campobello una "copertura"?

Nel covo di vicolo San Vito a Campobello, dove Matteo Messina Denaro ha vissuto nell'ultimo anno con l'identit&a...

LA PRIMA: MA È DAVVERO LUI?
Sono già pronti a lanciare il sospetto. Ma se circolavano mille identikit e quello là cambiava identità ogni cinque minuti, fra poco risuonerà il Grande Dubbio: ma «siamo sicuri che è proprio Messina Denaro» quello preso? Sicuramente sarà un sosia: «In carcere si svelerà e al massimo si becca qualche mese per scambio di persona». Beate certezze.
LA SECONDA: LO PRENDONO SOLO ORA!
Troppo comodo prenderlo ora. Ma come, vuoi che per trent' anni non se ne sia stato in villa ad Arcore «dove nessuno lo cercava»? Inevitabilmente rimbalzerà il nome di zio Silvio. Come il prezzemolo.
LA TERZA: NESSUNA CATTURA, SI È COSTITUITO
Ma quale cattura, quello «si è costituito», anche se resta da rispondere al perché non ha lasciato ai suoi cari almeno l'orologio da 35mila euro che aveva al polso. Ricco di famiglia.
LA QUARTA: IL GOVERNO È MAFIOSO
È la versione cult che ha la regia di Roberto Saviano: «Il governo resta mafioso». Ma stiamo ancora aspettando che quelli che non hanno mai preso Messina Denaro qualcuno li citi con tanto di nome e cognome. Forse Saviano teme querele postume.
LA QUINTA: POI QUESTI DEL ROS LI CONOSCIAMO...
E poi questi del Ros manco mi convincono tanto. «Ma che si va in clinica a prendere un boss e non nel suo covo». Magari questa categoria di complottisti farebbe bene a scusarsi col generale Mori e compagnia. Volevano farli marcire in galera con Riina e Provenzano dopo averli acciuffati.
LA SESTA: CHE C'ENTRA PIANTEDOSI
Si chiederanno dopo essersi consultati: ma a che titolo il presidente Mattarella si è complimentato con il ministro Piantedosi oltre che con il comandante dei carabinieri? Sospettiamo pure del Colle? La domanda se la pone il gruppuscolo dei senza-far-niente, come se il Viminale fosse un'oasi turistica.
LA SETTIMA: E QUELLO IN CARCERE, ALLORA?
«D'Alì ex senatore di Fi era legato al boss!». Ma la pistola fumante fa cilecca. Infatti lui sta in carcere perché questo Stato non deve guardare in faccia a nessuno e se i giudici ti condannano finisce così. Non è un regime paramafioso, semmai.
L'OTTAVA: CENTRODESTRA CON LE COSCHE
Nonostante la cattura di Messina Denaro la solfa è sempre la solita, da sinistra e dai Cinquestelle il ritornello è che «il centrodestra favorisce la mafia». Ma la norma sul carcere duro sta nel primo decreto del governo Meloni che a loro non piaceva proprio. E hanno fatto tanto casino, come in un rave.
LA NONA: PROTETTO PER TRENT' ANNI
Apparentemente è il quesito più giusto: «Chi lo ha protetto per trent' anni?». Ma bisogna avere il coraggio di mettere come risposta - ma nemmeno Saviano lo sa- «quei politici e quei magistrati che per trent' anni nemmeno lo cercavano». Non citofonate a chi governa ora.
LA DECIMA: GIORGIA CHE COMBINI «Perché la Meloni è andata a Palermo?». In effetti è andata dagli inquirenti e non dai boss, come succedeva un tempo. Diavolo di una premier. Prima di lei dicevano che la mafia non esiste. 

Parole chiare Giorgia Meloni, la replica ai boss di mafia che la minacciano: "Una conferma, siamo sulla strada giusta"

Assurdo Matteo Messina Denaro, undici fedelissimi fuori per decorrenza dei termini

Traditi dal pizzino Milano, arrestato l'architetto del Comune: prestava la faccia al boss

tag

Giorgia Meloni, la replica ai boss di mafia che la minacciano: "Una conferma, siamo sulla strada giusta"

Matteo Messina Denaro, undici fedelissimi fuori per decorrenza dei termini

Milano, arrestato l'architetto del Comune: prestava la faccia al boss

Alessandro dell'Orto

Saviano, Feltri: "Con quale diritto ci parla dei particolari sessuali di Lorenza?"

Marco Bassani: L'europeismo trasformato in un culto neo-marxista

Infuria la polemica su un documento che credo debba essere posto nella giusta luce. È vero che occorre contestual...
Marco Bassani

Patricelli: La verità nascosta dal Pci su chi uccise il Duce

Un cold case da ottanta anni nella ghiacciaia della storia, con un enigma avvolto da un mistero. In attesa che l’e...
Marco Patricelli

Calessi: Bertinotti e Fini, uniti dalla Lega ma separati sulla guerra

Il rosso e il nero a casa della Lega. Sono stati loro, Fausto Bertinotti e Gianfranco Fini, intervistati dal direttore d...
Elisa Calessi

De Leo, Salvini dopo la telefonata con Vance: "Frizioni? Siamo su scherzi a parte"

La telefonata con J. D. Vance e la contrarietà rispetto alle ipotesi di riarmo. Il vicepresidente del Consiglio M...
Pietro De Leo