Dopo un estenuante tira e molla, alla fine Berlino ha deciso: sì ai carri armati Leopard all’Ucraina. Kiev li considera essenziali per difendersi e respingere una probabile nuova offensiva russa alla fine dell’inverno. Ad avere qualche perplessità all'inizio sarebbe stato proprio il cancelliere, Olaf Scholz, secondo cui il suo non avrebbe dovuto essere il primo paese Nato a fornire armamenti di questo genere all’Ucraina. Per questo, avrebbe sottoposto il proprio assenso all’invio da parte degli Stati Uniti dei propri M1 Abrams, tank simili a quelli di fabbricazione tedesca. Dopo un confronto tra Biden, Meloni, Macron e Scholz, c’è stato il via libera. Sia per i carri armati americani che per quelli tedeschi.
“Forniremo all'Ucraina i principali carri armati Leopard. Questo è il risultato ancora una volta di un'intensa consultazione con i nostri alleati e partner internazionali – ha detto Scholz in un discorso al Bundestag, il parlamento tedesco -. In tutto ciò che facciamo, dobbiamo sempre chiarire che stiamo facendo ciò che è necessario e ciò che è possibile per sostenere l'Ucraina, ma che allo stesso tempo stiamo impedendo che la guerra degeneri in un conflitto tra Russia e Nato, e continueremo sempre ad osservare questo principio". Mani avanti, insomma. Certo, non è la prima volta che Berlino invia delle forniture a Kiev da quando è iniziata la guerra. E non è la prima volta che viene criticata, soprattutto dal governo ucraino, per la lentezza e a volte anche esitazione nella consegne di armi. Qualche mese fa, comunque, è stato lo stesso governo tedesco a pubblicare sul suo sito la lista delle armi consegnate a Kiev.
Tra gli equipaggiamenti inviati ci sono lanciamissili portatili, camion e suv, ma anche cannoni semoventi e lanciarazzi multipli. Scendendo nel dettaglio, nella lista pubblicata da Berlino lo scorso giugno erano annotate sia le armi già consegnate, sia quelle in via di consegna. Tra le prime ci sono: 900 lanciamissili anticarro Panzerfaust 3 con 3mila missili; 2.900 lanciamissili antiaerei portatili Strela; 500 lanciamissili antiaerei portatili Stinger; 178 veicoli non corazzati e 30 veicoli blindati. Mentre tra gli equipaggiamenti in via di consegna: 7 cannoni semoventi Panzerhaubitze 2000; 54 blindati M113; 30 blindati antiaerei Gepard; un sistema antiaereo a medio raggio Iris-T Slm; 80 pickup Toyota; 3 sistemi di artiglieria a razzo Mars II e 22 camion.
Germania a parte, comunque, chi è il principale fornitore di armi per Kiev? Al primo posto ci sono, ovviamente, gli Stati Uniti, seguiti subito dopo dal Regno Unito. I Paesi dell’Unione Europea, invece, hanno stanziato in totale circa 30 miliardi, mentre la presidente della Commissione europea von der Leyen ha promesso di inviare altri 18 miliardi di euro per l’anno 2023. Molti Stati occidentali, però, si ritroverebbero a corto di munizioni e armamenti nei propri arsenali proprio per via delle forniture all’Ucraina.
In generale, da quando è iniziata l’invasione russa, l’Ucraina ha ricevuto attrezzature militari da almeno 28 paesi, di cui 25 sono membri della Nato: Australia, Belgio, Canada, Croazia, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Macedonia del Nord, Norvegia, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Turchia, Regno Unito e Stati Uniti. Alcuni paesi, però, come Germania, Francia e Italia, sulle consegne di armi pesanti sono stati più prudenti di altri. L’Italia, tra l’altro, non rivela ufficialmente nessuna delle armi inviate.
Tra le principali armi inviate dagli Usa – come si legge su Wired - ci sono i tanto temuti Himars, lanciarazzi multipli leggeri; poi droni tattici Switchblade e Phoenix Ghost creati appositamente per l'Ucraina; 20 elicotteri Mi-17, 108 obici trainati Horowitz, 220.000 munizioni, 1.400 sistemi antiaereo Stinger, 6500 Javelin e 50 milioni di munizioni, 20.000 sistemi anticarro di svariato genere, 200 tank M113, 15 veicoli tattici, più di 100 veicoli corazzati multiuso, 22 radar anti-artiglieria, 4 radar anti-mortaio, 4 radar per la sorveglianza aerea, 7.000 fucili. Qualche giorno fa, la Casa Bianca ha dato notizia di un nuovo pacchetto di aiuti in armi per l’Ucraina del valore di oltre 3 miliardi di dollari. Una fornitura che includerà missili Sea Sparrow per la difesa aerea e veicoli da combattimento Bradley. Senza dimenticare i 31 carri armati Abrams annunciati nelle scorse ore da Joe Biden.
Per quanto riguarda il Regno Unito, tra le principali armi ci sono 120 veicoli blindati; 5.800 missili anticarro; 5 sistemi di difesa aerea; 1.000 razzi e 4,5 tonnellate di esplosivo. Di recente ha promesso di inviare anche 14 carri Challenger 2. A seguire, la Polonia ha inviato più di 200 carri armati, missili anticarro, mortai, munizioni e droni. Proprio la Polonia ha fatto non poche pressioni sulla Germania per l’invio dei Leopard di fabbricazione tedesca a Kiev. Tra i principali fornitori ci sono anche Estonia, Lettonia e Lituania, che hanno inviato munizioni, missili antiaerei Stinger, rampe di lancio, aerei senza pilota e droni.
Fondamentali per l’Ucraina i droni da combattimento turchi Bayraktar TB2, famosi in tutto il mondo con video - poi diventati virali - in cui le forze ucraine li usano per distruggere convogli di veicoli blindati e artiglieria russi. Fuori dall’Europa, c’è anche il Canada che ha aiutato parecchio Kiev, inviando obici M777, munizioni, droni, fucili e fornendo anche immagini satellitari ad alta risoluzione, lanciarazzi, bombe a mano e due velivoli tattici.
Tornando in Europa, la Francia ha inviato obici semoventi Cesar, missili anticarro Milan e missili antiaerei Mistral; mentre la Spagna ha spedito 200 tonnellate di equipaggiamento militare, tra cui 30 camion, diversi mezzi di trasporto pesanti e 10 piccoli veicoli carichi di materiale militare. Per quanto riguarda i paesi nordici, la Norvegia ha inviato all'Ucraina 100 missili antiaerei Mistral di fabbricazione francese e 4.000 armi anticarro M72. La Svezia 10.000 lanciatori anticarro monouso e attrezzature per lo sminamento. La Finlandia fucili d'assalto, munizioni e lanciatori anticarro. La Danimarca 2.700 lanciatori anticarro e il sistema missilistico antinave Harpoon.
L'Italia, infine, mantiene il segreto sulle consegne di armi all'Ucraina, ma da quanto è emerso finora dalla stampa, dovrebbe aver inviato obici trainati FH70, mitragliatrici leggere e pesanti, mortai, Stinger Manpads e armi anticarro.
Il bilancio delle devastanti inondazioni causate dalla tempesta che ha colpito il Texas centrale sale ad almeno 51 morti. Ventisette i dispersi.Il dato ufficiale fornito dalle autorità parla ancora di 43 vittime ed è probabile aumenti nella zona più colpita della contea di Kerr. Sempre le autorità sabato in una conferenza stampa hanno dichiarato che 15 delle vittime erano bambini. Il governatore Greg Abbott ha promesso che le squadre avrebbero lavorato 24 ore su 24 per soccorrere e recuperare le vittime. Ancora da ufficializzare il numero delle persone disperse, a parte 27 bambine che si trovavano in un campo estivo femminile.