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Vittorio Feltri a Beppe Sala: un bimbo ha bisogno di mamma e papà

di Vittorio Feltri mercoledì 15 marzo 2023

2' di lettura

Il sindaco di Milano, Beppe Sala, si è adoperato allo spasimo per consentire alle coppie, non importa se costituite da persone dello stesso sesso, di avere e di poter ufficialmente mantenere dei figli e di iscriverli regolarmente all’anagrafe. In sostanza egli pretende, allineandosi alla moda, che due conviventi dello stesso genere siano in grado di avere una prole esattamente come accade a marito e moglie. Evidentemente Sala ha una visione molto allargata della famiglia. Per lui praticamente se due maschi convivono more uxorio (il che è già abbastanza ridicolo) hanno il diritto di avere dei bambini e di registrarli in Comune come fossero eredi nati da una lei e da un lui. Peccato che il prefetto abbia bocciato simile proposta in base alla legge nazionale. Il sindaco però non demorde ed è intenzionato a far valere la sua pur stravagante idea innovativa. Sarà battaglia. E personalmente sono convinto che egli perderà il contenzioso, perché non esiste in natura la possibilità che due uomini procreino, essendo privi degli organi corporei atti a concepire e partorire un bebè.

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Lo stesso vale per due signore lesbiche che ambiscano ad allevare un bimbo. Oddio allevarlo è possibile, ma non spacciarlo come proprio virgulto per il fatto che gli eredi si producono solo ed esclusivamente mediante l’accoppiamento tra uomo e donna, come avviene da quando esiste questo mondo. Non esiste altro modo per diventare madri e padri se non quello tradizionale, l’unico che garantisca il concepimento. Cioè un rapporto tra un uomo e una donna. Il resto viene da sé. Mentre un uomo può frequentare un suo simile per venti annidi fila senza che accada niente. Quanto alle donne possono amarsi una vita intera ma un piccino non lo faranno mai. Io non sono pratico di omosessualità, e affermo con risolutezza che tale tendenza non mi turba minimamente.

Ogni persona ha il diritto di coricarsi con chi decide senza subire attacchi di tipo moralistico, ma nessuno è in grado di sostituirsi alla natura o prevaricare sudi essa.
Non riesco neppure a immaginare che un omaccione sia in grado di accudire un neonato, cambiargli i pannolini e allattarlo. Sono cose che sanno fare solo le nostre mogli e non un compagno qualsiasi. Queste frequentazioni non c’entrano con la paternità e la maternità, sono un’altra cosa che a me non piace, tuttavia capisco che altri la pensino diversamente. Ma i nostri eredi non vanno coinvolti in tale groviglio di passioni. Ogni individuo è libero di fare ciò che gli garba, ma non coinvolga nelle sue abitudini degli esseri innocenti, meritevoli di nascere e crescere in un ambiente, ovvero una famiglia, di cui non vergognarsi. Chiaro, sindaco Sala?

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