A Stormy Daniels andrebbe riconosciuta una non comune dote di preveggenza, nella scelta del nome d’arte. La 44enne pornostar si trova al centro della peggior tempesta (storm in inglese) chela politica e la giustizia a stelle e strisce abbiano fin qui conosciuto: grazie al suo non trascurabile contributo, infatti, Donald Trump sarà il primo presidente o ex presidente a finire sotto processo negli ormai quasi 250 annidi storia degli Stati Uniti. In realtà, quel nome, Stephanie Clifford se lo scelse nel 2000, come tributo a uno dei membri dei Motley Crue, la sua rock band preferita, che aveva chiamato la figlia Storm. Il “cognome”, invece, lo rubò a una famosissima marca di whisky del Tennessee.
Capelli biondi e grande seno, Stephanie era già alle scuole superiori il ritratto perfetto della bambolona sexy americana. A 17 anni iniziò a fare la spogliarellista in un night club di Baton Rouge, la sua città natale in Louisiana. E da lì ai film a luci rosse il passo fu breve. In pochi anni, Stormy divenne un’autentica star del porno. Il sito hotmovies.com le attribuisce ruoli in ben 385 pellicole, di molte delle quali è stata anche regista e produttrice. Ha ricevuto premi e riconoscimenti e dal 2007 è stata ammessa nella Hall of Fame del porno.
Stando a quanto da lei dichiarato e ripreso dai media, Trump l’avrebbe conosciuto un anno prima, nel 2006. Il tycoon l’avrebbe invitata come sua ospite in occasione di un torneo amatoriale di golf a cui si era iscritto in Nevada. I due avrebbero finito per trascorrere una notte insieme e la loro relazione, a detta della Daniels, sarebbe durata circa un anno. A quei tempi, il futuro 45° presidente degli Stati Uniti era uno degli uomini più ricchi degli Stati Uniti, magnate del mattone e stella dei reality show, che per diletto da anni si candidava alle primarie repubblicane per le presidenziali, finendo regolarmente battuto. Le cose cambiarono, e di molto, una decina di anni più tardi. Quando Trump, vinte le primarie del GOP, divenne lo sfidante della democratica Hillary Clinton alle presidenziali del 2016. E per la Daniels si trasformò in una gallina dalle uova d’oro.
La vicenda che martedì porterà all’arresto dell’ex presidente venne fuori nel gennaio 2018, a metà del mandato presidenziale di Trump, quando il Wall Street Journal rivelò che nell’ottobre 2016 (cioè un mese prima delle elezioni presidenziali) il tycoon aveva dato ordine al suo legale e factotum Michael Cohen di pagare una cifra pari a 130mila dollari alla Daniels, affinchè non rendesse pubblica la relazione avuta con lui alcuni anni prima, tramite un accordo di non divulgazione.
Sia Trump sia Cohen negarono di aver effettuato quel pagamento, che avrebbe rappresentato una violazione della legge federale sul finanziamento delle campagne elettorali in quanto non ufficialmente dichiarato come «spesa elettorale» o per uso improprio di fondi elettorali. Cohen aggiunse che il suo cliente non aveva mai avuto una relazione con la Daniels. La quale, nel marzo 2018, sfruttando lo scandalo e la posizione del suo presunto ex amante, fece causa a Trump dichiarando invalido l’accordo di riservatezza perché non firmato dallo stesso Trump e accusandolo di aver fatto pressioni e di averla intimidita e minacciata perché non rendesse pubblica la loro storia.
Nel luglio di quello stesso anno, la pornostar fu arrestata a Columbus, in Ohio, con l’accusa di aver violato, nel corso del suo spettacolo “Make America horny again”, la legge che impedisce alle spogliarelliste di toccare il pubblico durante le esibizioni. Le accuse furono poi lasciate cadere ma la Daniels fece causa alla città sostenendo che il suo arresto era stato «politicamente motivato» e chiedendo un risarcimento di due milioni di dollari. Un anno dopo le parti si accordarono e la Daniels ottenne un risarcimento pari a 450mila dollari.
MACCHINA DA SOLDI
La pioggia di soldi derivante dalla presunta relazione con Trump proseguì con l’uscita dell’autobiografia intitolata “Full disclosure”, nella quale l’attrice rivelò i dettagli (anche intimi) dell’incontro e del suo rapporto con l’allora presidente. Il libro, nella sola prima settimana dalla data di pubblicazione, vendette oltre un milione di copie, piazzandosi in testa alla classifica dei best seller negli Stati Uniti. A distanza di cinque anni e a tre giorni dall’arresto di Trump causato dalle sue rivelazioni, la pornostar è tornata ai toni scandalistici di quella autobiografia quando, in una intervista pubblicata ieri dal quotidiano inglese The Times, al giornalista che le chiedeva se fosse impaurita all’idea di trovarsi faccia a faccia con l’ex presidente in tribunale, ha risposto dicendo «l’ho visto nudo, non è possibile che sia più spaventoso coi vestiti addosso». La Daniels ha però confidato di essere «molto spaventata dalle minacce esplicite di violenze e di morte» che da alcuni giorni sta ricevendo «su tutte le piattaforme social, per email e anche al telefono». A Napoli, una così, la inquadrerebbero in tre parole: fotte e chiagne.
Il bilancio delle devastanti inondazioni causate dalla tempesta che ha colpito il Texas centrale sale ad almeno 51 morti. Ventisette i dispersi.Il dato ufficiale fornito dalle autorità parla ancora di 43 vittime ed è probabile aumenti nella zona più colpita della contea di Kerr. Sempre le autorità sabato in una conferenza stampa hanno dichiarato che 15 delle vittime erano bambini. Il governatore Greg Abbott ha promesso che le squadre avrebbero lavorato 24 ore su 24 per soccorrere e recuperare le vittime. Ancora da ufficializzare il numero delle persone disperse, a parte 27 bambine che si trovavano in un campo estivo femminile.