L’incompetenza, la dabbenaggine, l’ansia di protagonismo, gli attacchi di panico non sono un reato. Sono una colpa, un grave sintomo di inadeguatezza, una sciagura per la popolazione. Sono un delitto politico, ma non hanno nulla a che fare con il diritto penale. Pertanto, anche se non ci sono mai stati simpatici e non abbiamo mai risparmiato loro una critica, anche se riteniamo che durante la pandemia abbiano ricordato il Gatto e la Volpe di Collodi piuttosto che una squadra organizzata e impavida, noi di Libero siamo in fondo sollevati dal fatto che la Procura di Brescia abbia chiesto l’archiviazione per questa strana coppia del virus.
I due sono accusati di epidemia colposa e delitto plurimo colposo per non aver ordinato la zona rossa ad Alzano Lombardo e Nembro. Giova ricordare però che, anche politicamente, le responsabilità dei due sono molto diverse. Il ministro della Salute, pressato e convinto dal governatore della Lombardia, Attilio Fontana, era favorevole alla chiusura totale dei due Comuni. Fu il premier a opporsi, dopo aver dichiarato in tv che «l’Italia era prontissima a fronteggiare l’epidemia». Aveva paura di scatenare il panico, era forse incalzato dagli industriali bergamaschi che non volevano fermare la produzione, si è lasciato ubriacare dagli aperitivi milanesi organizzati dal Pd di Sala, Gori e Zingaretti, che in quei giorni si erano anche inventati un nuovo gioco di società, “Abbraccia un cinese”, studiava la pochette per il giorno dell’annuncio ferale. Comunque si, ha tergiversato troppo. Ciò premesso, e senza sconti per nessuno, è giusto che questo processo non abbia mai inizio. E non perché gli accusati non abbiano responsabilità ma perché, se si comincia, non si finisce più. In tanti, forse tutti, tra amministratori, medici, e anche noi giornalisti, hanno fatto errori in quei mesi. Ma non c’è stato dolo nell’errore. L’unica malizia, da parte di qualche governante e purtroppo anche di qualche collega intento a tirargli la volata, è stata voler cavalcare l’epidemia per restare in sella, per comparire in televisione, per guadagnare consenso, per mettere in difficoltà chi soffriva senza colpe. Tutti noi ricordiamo il linciaggio al quale è stata sottoposta l’amministrazione della Lombardia, il caso dell’Ospedale Trivulzio, montato dalla stampa e che si è risolto in una piena assoluzione, le accuse di razzismo ai governatori leghisti che chiedevano la quarantena per chi arrivava dalla Cina. Gli errori sono stati centinaia e, ovviamente, chi aveva più responsabilità, ne ha commessi di più. Ma se cominciassimo a processare Conte e Speranza per la mancata zona rossa nella Bergamasca, come si potrebbe poi non aprire un giudizio contro tutti i ministri di quello sciagurato governo giallorosso per essere andati incontro alla seconda ondata come pecore matte in corsa verso il fosso?
IL VERDETTO DELLA STORIA
La storia, gli italiani e i loro colleghi hanno già condannato quella classe dirigente, che in parte si è condannata da sola. Il governo giallorosso è stato il solo sfiduciato in piena emergenza, da se stesso, da mezza sinistra e dal Quirinale, per l’incapacità di vaccinare, per la mancanza di rigore scientifico, per i suoi divieti multicolori messi a capocchia, un po’ meno agli amici, un po’ di più ai rivali. Speranza non sarà mai più ministro. Salvato da Mattarella, che ha imposto a Draghi di non sostituirlo perché altrimenti, dopo la giubilazione di Conte e Arcuri, sarebbe crollata tutta la narrazione sinistra dell’Italia più brava di tutti nel Covid, il fondatore di Articolo 1 ha dovuto rottamare il suo partito e scioglierlo nel Pd, consegnandosi a Letta, per confermare un seggio in Parlamento. I grillini sono tutti a casa, da Di Maio a Toninelli, dalla Raggi a Fico, dalla Lezzi alla Azzolina; sì, quella dei banchi a rotelle. Sopravvive solo l’avvocato, per gentile concessione di Grillo e per volontà dei beneficiari del reddito di cittadinanza, ma è costretto a litigarsi con la Schlein il trofeo per chi è più di sinistra, tassatore e inadatto. I risultati di ieri del secondo turno delle Amministrative spingono a so spettare che, se la legislatura durerà cinque anni, Conte sarà ancora in sella, perché per quanto scarso non ha nulla di meglio intorno. Elly però, ora del 2027, stata accoltellata dai suoi, che poi tanto suoi non sono, visto che le primarie di partito le ave va vinte Bonaccini.
Il bilancio delle devastanti inondazioni causate dalla tempesta che ha colpito il Texas centrale sale ad almeno 51 morti. Ventisette i dispersi.Il dato ufficiale fornito dalle autorità parla ancora di 43 vittime ed è probabile aumenti nella zona più colpita della contea di Kerr. Sempre le autorità sabato in una conferenza stampa hanno dichiarato che 15 delle vittime erano bambini. Il governatore Greg Abbott ha promesso che le squadre avrebbero lavorato 24 ore su 24 per soccorrere e recuperare le vittime. Ancora da ufficializzare il numero delle persone disperse, a parte 27 bambine che si trovavano in un campo estivo femminile.