L'Inps si attacca all'intelligenza artificiale: cambia tutto per i pensionati

L'intelligenza artificiale entrerà sempre di più nella nostra vita quotidiana. Ma anche nel nostro portafoglio. L'Inps ha infatti avviato un progetto che punta a offrire ai pensionati o a chi deve mollare il lavoro una serie di servizi proprio alimentati dal grande cervellone che risponde ormai a quasi tutte le domande. Una iniziativa, quella dell’istituto di previdenza sociale, che è nel solco dei progetti per l’innovazione e la digitalizzazione della pubblica amministrazione che sono previsti nel Pnrr. L’incontro tra il pensionato e l’intelligenza artificiale avverrà direttamente sul portale dell’istituto. L’utente, sul sito Inps, può “conversare” con un assistente virtuale intelligente dopo aver effettuato una richiesta sul motore di ricerca.
 

SERVIZI OFFERTI
L’Assistente, fa sapere l’Inps, fornirà risposte puntuali, aiuterà ad orientarsi tra le prestazioni e i servizi offerti dall’istituto. L’intelligenza artificiale utilizzerà infatti i primi risultati del motore di ricerca per restringere la cornice informativa, così che l’assistente possa offrire risposte circostanziate alle successive domande tratte da fonti ufficiali e certificate. Insomma, l’intelligenza artificiale andrà a pescare informazioni precise per poi articolare le risposte da fornire al pensionato di turno. E questo esperimento troverà il suo punto più alto nella sezione del sito Inps dedicata a “Opzione donna”, lo strumento previdenziale per il pensionamento anticipato delle lavoratrici. In questo caso l’assistente virtuale, mantenendo in memoria il dialogo, è in grado di “conversare” fornendo anche informazioni approfondite sulla prestazione tratte da circolari, messaggi e atti interni in materia, oltre che dalle schede di prodotto o di servizio presenti sul sito. Ma non finisce qui. In una seconda fase la sperimentazione sarà estesa a tutte le altre prestazioni, «garantendo la trasparenza, l’immediatezza delle informazioni, la costruzione condivisa e la disseminazione della conoscenza», fa sapere l’Inps.

«Il sistema di Intelligenza Artificiale dell’Inps, in linea con la normativa sulla privacy, utilizza, al momento, fonti limitate ma controllate per fornire risposte quanto più affidabili e impara con l’esperienza. Per questo motivo, gli utenti possono collaborare nell’addestramento riformulando la richiesta qualora la risposta non sia esauriente, a vantaggio di tutta la collettività», ha fatto sapere il direttore generale dell’istituto di previdenza sociale, Vincenzo Caridi. Inoltre, va ricordato, che nell’algoritmo utilizzato dall’Inps è previsto un passaggio di disambiguazione, in cui l’assistente chiede all’utente di indicare la categoria di appartenenza tra opzioni predefinite.

ROBOT L’utente, in questo modo, otterrà un aiuto sostanziale nella sua ricerca con un agile modello di risposta. Basterà dunque compilare alcuni campi per poi “dialogare” con il “robot” che si nasconde dietro lo schermo. E l’Istituto in questi ultimi tempi ha avviato un processo massiccio di digitalizzazione. Solo qualche settimana fa l’Inps ha anche avviato la “precompilata” perla pensione, una richiesta automatica a portata di clic che taglia i tempi per la domanda per l'uscita dal lavoro. Un modello che ricorda molto la “precompilata” del 730 che sfrutta informazioni già presenti nelle banche dati. Ora è il turno dell’intelligenza artificiale. L’Inps intraprende il sentiero già battuto dall'Agenzia delle Entrate. Infatti l’intelligenza artificiale da qualche tempo è a servizio del Fisco, che ha affidato all’ufficio “Data science” il compito di sviluppare «metodologie di supporto alle attività di controllo preventivo, anche avvalendosi di tecniche di machine learning e intelligenza artificiale», aveva fatto sapere l’Agenzia. La pubblica amministrazione, il Fisco e l’Inps fanno un grande passo verso il futuro.