Spariscono le sanzioni amministrative e si riducono i termini di decadenza per l’accertamento di quei contribuenti il cui sistema di gestione del rischio fiscale sia certificato da professionisti qualificati. Premi e rimborsi più veloci per i cittadini virtuosi, due mesi in più per fare osservazioni, in caso di contestazione, semplificazione nel pagamento delle imposte. Sono alcune delle novità introdotte dagli emendamenti alla delega fiscale approvati ieri in commissione Finanze al Senato, dove il testo ha concluso il suo iter. La delega dovrà essere approvata entro il 4 agosto per tornare poi in terza lettura alla Camera.
La modifica più significativa è quella prevista da quattro emendamenti identici presentati da FdI, Fi, Lega e Autonomie. Anziché l’ulteriore riduzione delle sanzioni, prevista inizialmente dalla delega, la modifica introduce «l’esclusione delle sanzioni amministrative tributarie per tutti i rischi di natura fiscale comunicati preventivamente, in modo tempestivo ed esauriente, nei confronti dei contribuenti il cui sistema integrato di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale sia certificato da professionisti qualificati anche in ordine alla loro conformità ai principi contabili».
LE IMPRESE
L’emendamento interessa le imprese e rientra nell’ambito del regime di adempimento collaborativo, «fatti salvi i casi di violazioni fiscali caratterizzate da condotte simulatorie o fraudolente». La modifica prevede, poi, «la riduzione di almeno due anni dei termini di decadenza per l’attività di accertamento», oggi fissata in cinque anni. Sono escluse, poi, le sanzioni penali tributarie, in particolare quelle connesse al reato di dichiarazione infedele, se fatte da contribuenti che hanno tenuto comportamenti collaborativi, comunicando preventivamente l’esistenza dei relativi rischi fiscali.
Risponde alla stessa filosofia – un rapporto amichevole con il cittadino – l’emendamento che prevede premi e rimborsi fiscali più rapidi per i contribuenti virtuosi. A presentarlo è stata Forza Italia, a prima firma Claudio Lotito, e prevede che il governo rafforzi «i regimi premiali attualmente vigenti, inclusa la possibile riduzione dei tempi di rimborso dei crediti fiscali, per i contribuenti che presentano alti livelli di affidabilità fiscale, misurati anche sulla base degli indicatori statistico-economici utilizzati perla definizione degli Indici Sintetici di Affidabilità fiscale». Sempre di Fi è un emendamento che stabilisce come «i modelli per l’adempimento degli obblighi dichiarativi e di versamento dovranno essere resi disponibili almeno due mesi prima rispetto all’adempimento al quale si riferiscono». Cambiamento che viene incontro ai commercialisti, sempre alle prese con modifiche dell’ultimo minuto. Vengono ampliate, poi, le forme di pagamento delle tasse: sarà possibile, d’ora in poi, utilizzare un rapporto interbancario diretto (il Rid), o un altro strumento di pagamento elettronico, questo grazie a un emendamento della Lega a firma Massimo Garavaglia.
PAGAMENTI ELETTRONICI
Un emendamento di FdI, invece, prevede misure per incentivare l’utilizzo dei pagamenti elettronici. È, poi, introdotto un regime di adempimento collaborativo per le persone che trasferiscono la propria residenza in Italia e per quelle che la mantengono all’estero, ma possiedono, anche per interposta persona o tramite trust, nel territorio dello Stato italiano un reddito complessivo, comprensivo di quelli assoggettati a imposte sostitutive o ritenute alla fonte a titolo d’imposta, mediamente pari o superiore a un milione di euro. Salta il pignoramento automatico dei rapporti finanziari. E si valuta la possibilità di non applicare sanzioni o interessi per mancati versamenti di imposte sui redditi regolarmente dichiarati nei confronti di chi ha crediti maturati nei confronti della pubblica amministrazione per importi pari e sino alla concorrenza del debito di imposta (della Lega). Sulle barricate il Pd, secondo cui «c’è uno scudo preventivo per i contribuenti che fanno dichiarazioni infedeli» (Francesco Boccia). Critica rigettata dal viceministro dell’Economia Maurizio Leo, secondo cui «ci stiamo muovendo su tre obiettivi, la certezza del diritto, la semplificazione e l’obiettivo contrasto all’evasione fiscale».