Maledetta frisella. L’estate del caro-prezzi, degli scontrini e delle violenze alla cucina di casa nostra ha sempre come protagonista lei: quel pane biscottato a forma di ciambella o tarallo tipico della cucina campana, ma molto diffuso anche in Puglia, Calabria e Basilicata. La sua estrema semplicità in questa bella stagione rovente è stata letteralmente ribaltata.
E pensare che stiamo parlando di un prodotto gastronomico con farina di grano duro cotto al forno, nulla di elaborato. Ma da luglio la frisella è diventata il simbolo dell’estate cara, cafona e «scostumata» come direbbero a Napoli. La follia di questa «frisella minuto per minuto» comincia a luglio quando una turista ne inzuppa una nell’acqua di mare per poi condirla con pomodoro mentre addenta una mozzarella a bordo di una barca. Inutile ricordare le polemiche: in tanti hanno fatto notare la sporcizia presente in mare come ingrediente da evitare. Non abbiamo fatto in tempo a chiudere la bocca per addentare l’indignazione per la frisella «marina» che arriva lo scontrino della vergogna. In poco tempo è diventato un po’ il tormentone dell’estate: una frisella 19 euro in un lido della costa salentina. A nulla sono servite le spiegazioni dei gestori che di certo non servivano una frisella piccola, ma un piatto molto più consistente con vari ingredienti sul biscotto della discordia.
E così, ancora una volta, la povera frisella è stata insultata da più parti. Urla social per il costo di quel «pezzo di pane biscottato con qualche pomodoro sopra». E lei sempre lì ad incassare il colpo. Ma non è finita. Uno dei piatti più poveri della nostra tradizione ha dovuto anche subire un processo dagli chef dei social per l’ennesimo affronto, l’ennesima «umiliazione della cucina italiana».
A farne le spese è stato il povero Paolo Conticini, attore di numerose fiction, che tra un bagno e l’altro ha deciso di prepararsi una frisella e di postare tutto sul web. Apriti cielo. Gli è bastato bagnarla con un limone per essere travolto dagli insulti: «Ma cosa fai? Come ti permetti?!», ha tuonato qualcuno con ferocia mentre spadellava un uovo sul tastierino del cellulare. E ancora: «Ma così rovini tutto, il limone è una bestemmia». Insomma una piccolissima deviazione, qualche goccia innocente di succo di limone, ha nuovamente messo lei, la nostra frisella, al centro di un braccio di ferro tra puristi e innovatori. Di certo dopo questa estate così stressante cercherà riposo. Lasciatela in pace per un po’ e godetevi magari una pizza. Ah già, anche quella è maledetta. A metterla in imbarazzo è stato lo chef Vincenzo Capuano che in un video postato sui social ne ha preparata una con l’anguria e con qualche chicco d’uva. Immediata la fatava: «Ti sei montato la testa», «Il caldo ti ha fatto un brutto scherzo». Non c’è pace per nessuno.
Il bilancio delle devastanti inondazioni causate dalla tempesta che ha colpito il Texas centrale sale ad almeno 51 morti. Ventisette i dispersi.Il dato ufficiale fornito dalle autorità parla ancora di 43 vittime ed è probabile aumenti nella zona più colpita della contea di Kerr. Sempre le autorità sabato in una conferenza stampa hanno dichiarato che 15 delle vittime erano bambini. Il governatore Greg Abbott ha promesso che le squadre avrebbero lavorato 24 ore su 24 per soccorrere e recuperare le vittime. Ancora da ufficializzare il numero delle persone disperse, a parte 27 bambine che si trovavano in un campo estivo femminile.