Il Paris Saint-Germain, la squadra di calcio della capitale parigina di proprietà del fondo sovrano del Qatar, non sta vivendo una situazione tumultuosa soltanto negli spogliatoi, con i mal di pancia dell’allenatore spagnolo Luis Enrique e quelli (rientrati in extremis) di Kylian Mbappé, l’addio di Leo Messi e la fuga in Arabia Saudita di Neymar, ma anche sugli spalti del Parc des Princes, e più in particolare nella curva dei tifosi parigini, il “Virage Auteuil”. Dall’inizio della stagione, infatti, è apparso un nuovo gruppo ultras che sta facendo molto discutere: il “Beriz Crew”, dove Be riz significa Parigi in arabo e Crew significa banda in inglese. Il nuovo gruppo ha sostituito sugli spalti della curva parigina gli Lpa (Liberté pour les abonnés), che hanno annunciato la loro autodissoluzione quest’estate. Come riportato dalla redazione sport di BfmTv, l’ingresso è stato convalidato lo scorso 8 luglio dall’assemblea generale del Collectif Ultras Paris, collettivo storico dell’ambiente curvaiolo parigino, e all’interno della nuova crew figurano membri di vecchi gruppi come “Porte 411” e “Laskars”, accompagnati da giovani reclute.
LE POLEMICHE
Ma perché sta suscitando malumori l’irruzione di Beriz Crew? Perché è un gruppo a connotazione islamista che, come mostrano alcune foto che circolano sui social, organizza preghiere islamiche all’interno dello stadio. In uno scatto pubblicato dal sito Fdsouche.com, si vedono alcuni membri del nuovo gruppo ultras parigino mentre pregano Allah all’interno di uno dei corridoi dello stadio, con il commento «Vive le Parc». «Parigi: è stato creato un nuovo gruppo di ultras del Psg, il Beriz (Parigi in arabo) con una volpe, emblema dell’Algeria, come simbolo. È autorizzato ad accedere ai corridoi dello stadio e organizza delle preghiere islamiche. È il Psg in salsa qatariota», ha commentato su “X” Damien Rieu, giovane intellettuale vicino al partito Reconquête di Éric Zemmour. L’utente Clovis Lutece, in risposta alla notizia di Rieu, ha raccontato nel dettaglio la mutazione del tifo parigino, parlando della “Grande Sostituzione” avvenuta negli ultimi anni. «Nel 2010, i tifosi storici del Psg che erano presenti nelle tribune storiche di Boulogne dal 1978 sono stati cacciati perché troppo bianchi, troppo patrioti, e perché c’era poca diversità, etc (...). Nel 2023, il Psg conta soltanto una tribuna dove ci sono gruppi di tifosi per la maggior parte “razzizzati”, come si dice ora, che prendono possesso di alcune aree del Parc per organizzare delle preghiere islamiche!», ha scritto Clovis Lutece, mettendo l’accento sulla vera questione: l’ingresso del gruppo, e dunque l’autorizzazione a pregare all’interno dello stadio, è stato “benedetto” dal presidente qatariota Nasser Al-Khelaifi. «Il Psg, diretto dai qatarioti, accetta tutto questo visto che solo le associazioni ufficiali di tifosi riconosciute dal club hanno accesso a queste aree dello stadio! Al Psg è cominciata la Grande Sostituzione: i qatarioti hanno già modificato il logo della squadra, hanno già testato alcune modifiche cromatiche delle maglie a più riprese, vogliono cambiare stadio e ora lasciano che si svolgano delle preghiere islamiche! », ha aggiunto. Non è la prima volta che il Psg e l’ambiente attorno alla squadra parigina finisce al centro della cronaca per influenze islamiste.
GINOCCHIA
Lo scorso giugno, uno degli account X più seguiti dai tifosi del Psg per avere notizie sulla propria squadra, ParisGalaxyOff, aveva pubblicato una foto del centrocampista italiano Cher Ndour con le ginocchia pixellate. Una casualità? No, bensì la chiara volontà da parte del proprietario dell’account, di confessione musulmana, di sottomettersi al Corano. Il libro sacro dell’islam, infatti, non regola soltanto l’abbigliamento delle donne: anche gli uomini devono coprire le loro “insopportabili” nudità. Per la donna, l’“awra”, ossia il luogo nascosto e segreto da non mostrare allo sguardo concupiscente degli uomini, è quasi tutto il corpo, mentre per gli uomini va dal ginocchio in su, includendo l’ombelico. Criticato dal mondo laico francese, era stato invece celebrato dai tifosi musulmani parigini, che d’ora in poi, a quanto pare, potranno pregare anche all’interno dello stadio.