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Frecce Tricolori, l'esperto: "Il pilota? Zero colpe, perché la sinistra deve tacere"

di C.S. mercoledì 20 settembre 2023

4' di lettura

Considerata tra le migliori al mondo, in queste ore la pattuglia acrobatica dell'Aeronautica Militare Italiana è oggetto di grandi critiche. Colpa di una tragedia, un incidente avvenuto sabato nei pressi dell'aeroporto di Torino-Caselle. Per quel giorno le Frecce Tricolori avrebbero dovuto festeggiare il centenario della fondazione dell'Aeronautica Militare. Invece gli eventi sono stati tutti cancellati dopo che un aereo si è schiantato al suolo ed è esploso, uccidendo una bimba di cinque anni a bordo di un'automobile di passaggio.

Un dramma che si poteva evitare?
"Assolutamente no dal punto di vista del pilota, sì dal punto di vista aeroportuale", tiene a precisare Giulio Spinelli, comandante di Airbus A350 nonché ex pilota militare del 102esimo gruppo bombardieri. "Purtroppo al pilota si è piantato il motore durante il decollo. Infatti l’aeroplano era ancora nel sedime aeroportuale quando è caduto. Poi, con la velocità che aveva è uscito ed essendo pieno di benzina ha fatto una striscia di fuoco. È stato sfortunato perché guardando foto e filmati si vede che le Frecce erano nella classica formazione a 'V'. Poteva però andare peggio. Lui era nella formazione il numero 4, il gregario di sinistra esterno. Se lo stormo avesse preso anche gli altri, venivano tutti giù con lui.

Quindi a terra qualcosa non ha funzionato?
Certo, dal punto di vista aeroportuale c’è una prevenzione per la fauna che viene fatta dagli aeroporti per evitare gli stormi che ci sono in giro. Ci sono dei sistemi, delle vere e proprie tecniche per allontanarli, si tratta di prevenzione.

La procura di Ivrea indaga Oscar Del Dò, il pilota alla guida del velivolo per incidente e omicidio colposo, potrebbe non essere "bird strike"? Il pilota potrebbe avere una qualche responsabilità?
Sì, potrebbe essere anche un malfunzionamento al motore, uno stallo. Sicuramente si tratta di un evento non attribuibile al pilota. Questi piloti sono la crema della crema, l’élite dell’aeronautica militare italiana quando si tratta di guidare gli aerei in quelle fasi. Il pilota quello che poteva fare l’ha fatto, perché quando il motore si pianta così, l’aereo va giù come un sasso. A maggior ragione in quella fase, dove hai poca autonomia di controllo. Tanto è vero che lui si è lanciato quando l’aereo ormai era per terra.

Definito dall'aviazione "bird strike", l'impatto tra un aeromobile e un volatile è un evento raro? 
Niente affatto, è un problema sempre più grande. Anche in quegli aeroporti dove prima non esisteva. Con il cambio automatico e il cambiamento climatico anche le rotte di migrazione degli uccelli variano. Basta ricordare l'Airbus A320-214 della US Airways sul quale hanno ricamato un film. In quel caso a entrare in collisione con l'aereo decollato da New York fu uno stormo di oche. A pochi minuti dalla partenza il pilota riuscì a capire l'entità del danno e decise di atterrare d'emergenza nel fiume Hudson che scorreva a poche centinaia di metri più in basso. Una scelta che riuscì a portare in salvo ben 155 vite tra passeggeri e membri dell'equipaggio. Ecco, il pilota in quel caso divenne un eroe.

E nella sua di esperienza?
Di bird strike ne ho avuti almeno un paio, ultimamente quello che mi ha fatto più preoccupare è accaduto a San Francisco in fase di atterraggio. Alla guida dell’Airbus A350-900 della compagnia French Bee, con quasi 400 persone a bordo, a 400 piedi, sopra il mare, abbiamo evitato per un soffio i cormorani. Se fossero entrati nel motore, saremmo finiti in acqua. A quel punto non hai la velocità per planare. Hai modo di planare quando hai quota e velocità, questo non era il caso.

Che aereo è il Pony 4, velivolo protagonista dell’incidente a Caselle Torinese?
L’MB-339 è un aereo costruito dall’azienda italiana Aermacchi, è affidabilissimo, conosciuto dai piloti e dai tecnici motoristi e avionici. Non a caso lo abbiamo da quarant’anni. Per questo escluderei problemi al motore. La percentuale di problemi tecnici con pezzi e aerei conosciuti è bassa. Addirittura sopra ho fatto il mio primo volo da solista nel 1988/89 dopo essere stato addestrato. Ovviamente per fare acrobazie e addestramento ci sono delle aree scelte. Si tratta di zone scarsamente popolate.  

E pensare che in queste ore non si fa che chiedere l’abolizione delle Frecce Tricolori…
Questa è la solita polemica di sinistra, perché tutti i paesi del mondo hanno una pattuglia acrobatica nazionale e serve a portare l’immagine del paese in giro per il mondo. Polemiche inutili, visto che la pattuglia nazionale non si allena solo a fare piroette ma sono piloti che nel caso dovesse succedere qualcosa, sono pronti a combattere.

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