Che altro serve per capire? Per il terzo trimestre consecutivo risultano in discesa verticale i volumi delle compravendite immobiliari. Nel trimestre precedente, si era registrato un pesante meno 8,3%. Nell’ultimo trimestre, la caduta è proseguita a velocità addirittura doppia: meno 16%. La casa è un bene di cui è titolare oltre il 70% delle nostre famiglie: una proprietà diffusa che rappresenta non solo una peculiarità nazionale ma una ricchezza italiana da tutelare. E sotto quel tetto c’è davvero tutto: i risparmi di una o più generazioni, la sicurezza per il futuro, l’idea stessa di proprietà come presidio di libertà.
Ora, è sotto gli occhi di tutti il fatto che a Francoforte si stiano producendo danni inenarrabili. Christine Lagarde ha sbagliato diagnosi sull’impennata inflazionistica (la riteneva una fiammata transitoria) e ora sta sbagliando terapia, con dieci rialzi dei tassi che aprono la via alla stagnazione, se non alla recessione. L’effetto sul mattone è evidente: anche un bimbo sa che se i tassi sui mutui salgono, il valore delle case in vendita scende. E se fermi le compravendite, eserciti una pressione anomala pure sul mercato degli affitti. Proprio come in Assassinio sull’Orient Express di Agatha Christie, tanti hanno inferto la loro pugnalata.
Prima dell’ultimo colpo sferrato dalla Bce, non si può tacere il livello delle tasse sugli immobili italiani (21 miliardi l’anno): così, in 10 anni, oltre 200 miliardi sono stati sottratti ai proprietari, tagliando di un quarto il valore del nostro patrimonio immobiliare. Poi aleggia la minaccia delle ecofollie in gestazione a Bruxelles, che già producono pesanti danni prim’ancora dell’approvazione definitiva: se la tua casa non è della classe energetica “giusta” e devi venderla, sei costretto a svendere; se devi comprarla, offri meno, e sai che dovrai affrontare onerose ristrutturazioni. Morale: tutto si ferma. Aggiungi la difficoltà di cacciare un inquilino moroso, l’accondiscendenza verso le occupazioni illegali, e magari nuove leggine che rischiano di rendere più difficili gli affitti brevi. È il caso di non perdere di vista nemmeno uno di questi dossier, partendo dai drammatici errori della Bce: il bivio tra crescita e stagnazione passa anche dalla difesa di casa nostra.