Il reddito di cittadinanza è uscito dalla porta e rischia di rientrare dalla finestra. Almeno questo è il sogno del Movimento Cinque Stelle. Il governo, come è noto, ha tagliato il sussidio grillino e di fatto ha lanciato un nuovo assegno che sostiene i redditi bassi ma soprattutto impone l'iscrizione a corsi di formazione per collocare sul mercato del lavoro i disoccupati. E in questo senso va sottolineato che da quando l'esecutivo ha spento l'Rdc di l'occupazione è tornata a crescere, un altro piccolo capolavoro del governo che, in tempi difficili, sta cercando di rilanciare la capacità di spesa delle famiglie. Ma a quanto pare l'ex presidente dell'Inps ha proposto di introdurre un reddito di cittadinanza europeo.
Un assegno ai "fannulloni" in tutta l'Unione Europea per congestionare del tutto il mercato del lavoro e magari rovinare pure i conti di Bruxelles. "L’idea di portare un reddito minimo in Europa, ovvero un reddito di cittadinanza europeo, ha un obiettivo non solo di costituzione del germe del welfare europeo, ma anche quello di stabilizzazione degli shock asimmetrici eventuali che si verificano in ogni crisi in Europa", ha affermato Tridico, attualmente docente all’Università degli studi Roma Tre, nel punto stampa al Parlamento europeo con l’europarlamentare del Movimento 5 stelle, Sabrina Pignedoli.
Il reddito di cittadinanza Ue "deve necessariamente essere finanziato dal budget centrale, così come era Sure: un finanziamento provvisorio da parte dell’Ue verso gli Stati membri sulla base del bisogno di ogni Stato", ha sottolineato. "Questo evita che Paesi in crisi" vengano a loro volta "colpiti anche dal disavanzo necessario per finanziare le misure di sostegno al reddito di cui ci sarebbe bisogno dopo una crisi", ha concluso. Insomma il piano è chiaro: introdurre l'Rdc europeo superando le norme del governo italiano. Ma visto il fallimento che questa misura ha avuto in Italia, c'è da aspettarsi che la proposta del professor Tridico sarà rispedita al mittente.