Israele e migranti, sinistra fuori dalla realtà: i sondaggi che lo dimostrano

La sinistra scollata dalla realtà. E la dimostrazione non è solo la risposta che arriva dalle urne. Nei giorni in cui il dibattito è tutto sulla guerra tra Israele e Hamas, Pd e compagni si muovono controcorrente. Come solo loro sanno fare. Sì, perché se i dem spesso e volentieri si producono in scivolosi distinguo: ferma condanna ad Hamas, ma. Lo stesso non si può dire degli italiani. La maggior parte di loro condanna senza se e senza ma l’attacco dell'organizzazione terroristica. A confermarlo due importanti sondaggi. Quello realizzato da Alessandra Ghisleri e quello firmato da Antonio Noto.

Nella rilevazione della direttrice di Euromedia Research, alla domanda "chi è il principale responsabile del conflitto in Israele", il 31,6 per cento risponde "Hamas". Mentre il 17,5 "Iran e altri Paesi anti Israele". Solo il 13,9 incolpa il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Tradotto: "un cittadino su tre" punta il dito contro il gruppo fondamentalista islamico. Se a questa cifra si aggiunge poi l'Iran e gli altri Paesi che vogliono la distruzione di Israele, gli intervistati diventano "uno su due".

E pensare che parte del mondo intellettuale e della stampa di sinistra si concentra ormai solo sulla "reazione sproporzionata" di Israele, il tutto in mille forme e accezioni. Solo qualche giorno fa Tomaso Montanari, rettore dell'Università per stranieri di Siena, tuonava sulle colonne del Fatto Quotidiano: "Gli atroci crimini di guerra di Hamas sono definiti opera di non-umani, di animali (sappiamo invece quanto banale sia il male umano). Invece i simmetrici crimini di guerra (che mentre scrivo si avviano a diventare crimini contro l’umanità) di Israele, quelli no: sono legittima difesa. Perché? Perché loro sono loro, e noi siamo noi. Il discorso dei valori occidentali è una falsa moneta: quei valori siamo disposti a calpestarli ogni momento, se possiamo farlo a nostro vantaggio".

E ancora, non manca Donatella Di Cesare. La filosofa e saggista parla di Israele come "un grande Paese, Netanyahu è un politico corrotto. Usare la parola apartheid è odio contro il popolo ebraico". Difficile dimenticare Alessandro Di Battista. L'ex grillino si è reso protagonista di un botta e risposta televisivo iniziato dalle sue controverse parole. "Viene detto che Israele ha diritto a difendersi. Ma mi potete elencare quali sono i diritti dei palestinesi? Non hanno diritto ad avere un loro paese sovrano, non hanno diritto ad avere una loro moneta, non hanno diritto a uscire da Gaza, non hanno diritto a non vedere occupati i loro territori della Cisgiordania, dove l’aggressore è l’esercito israeliano, non hanno diritto a essere riconosciuti a livello internazionale, non hanno diritto a veder rispettate decine di risoluzioni Onu".

Dunque i quotidiani. Non è passata inosservata la prima pagina de L'Unità nell’edizione di mercoledì 11 ottobre. Ecco allora la primissima riga: "Altolà Onu a Netanyahu". Il titolo precedente del quotidiano diretto da Piero Sansonetti? "“È partito l'antiterrorismo (assomiglia al terrorismo)". Ovviamente l'antiterrorismo che assomiglia al terrorismo è quello di Israele, che contrattacca dopo gli attentati di Hamas.

In fatto di ambiguità, anche la politica mostra il fianco e dopo le iniziali condanne ad Hamas corregge il tiro. Partito democratico, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi-Sinistra italiana hanno presentato una risoluzione unitaria in seguito alle comunicazioni del ministro degli Esteri Tajani sull'attacco. L’obiettivo? Impegnare il governo a "mettere in campo ogni sforzo per ricostruire un processo di pace e riaffermare il diritto di Israele e Palestina alla coesistenza sulla base dello spirito e delle condizioni poste dagli accordi di Oslo per l'obiettivo 'due popoli due Stati'".

Ma a smentire l’ambiguità presentata dal centrosinistra non c’è solo il sondaggio di Alessandra Ghisleri. Noto dimostra come il 63 per cento degli italiani sia solidale con Israele. Il solo 18 per cento degli intervistati che solidarizza con Hamas arriva dall’elettorato di estrema sinistra, ovvero Sinistra Italiana-Verdi Europei. Insomma, i compagni non sanno interpretare la "pancia" del Paese. E questo non vale solo per il conflitto in Israele. Mentre la sinistra dichiarava battaglia a favore del giudice Iolanda Apostolico, sempre dalla Ghisleri arrivava una chiara risposta, va da sé con un sondaggio. Sui migranti gli italiani stanno con il governo. Il 46,2 per cento degli elettori non trova corretta la presenza di una toga a una manifestazione anti-Salvini. Solo il 32,7 lo approva. Numeri che dovrebbero far pensare.