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Adriano Talenti: Concia insultata perché sui gay è troppo a destra

di Adriano Talenti domenica 17 dicembre 2023

3' di lettura

Eccolo lì, il riflesso condizionato che scatta in qualche isolotto dell’arcipelago di sinistra, intellettuale o internettiano. Scatta ogniqualvolta uno “dei loro” si azzardi a colloquiare con “gli altri”, quelli brutti e cattivi. Magari per scoprire che i neuroni, o la capacità di ragionamento non sono monopolio del lato mancino del mondo. L’ultima vittima di questo riflesso è stata Anna Paola Concia, attivista Lgbt, già parlamentare Pd e nelle scorse settimane salita agli onori delle cronache perché il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, aveva pensato di chiamarla a comporre la squadra per il progetto sull’educazione all’ affettività nelle scuole.


Una scelta che in molti ambienti del centrodestra, segnatamente in Lega e Fratelli d’Italia, non andava molto a genio e dunque non se n’è fatto nulla. Tuttavia, da tempo Paola Concia era stata invitata a partecipare ad Atreju, tradizionale kermesse del partito di Giorgia Meloni. E così è stato, l’altroieri, dove l’ex deputata si è collegata da remoto per intervenire in un panel dove sul palco, tra gli altri, c’erano il ministro della Famiglia Eugenia Roccella e Ivan Scalfarotto, senatore di Italia Viva e anch’egli attivista Lgbt. Ebbene la Concia, che è donna ben poco rispondente ai dogmi del mondo arcobaleno, ha ragionato così: «Sono stata definita fascista perché io mi batterò sempre contro tutto questo: le teorie gender che cancellano le donne sono teorie che io non condivido». E ancora, ha sottolineato: «Penso che al di là del patriarcato e delle teorie gender che possono essere parole teoriche c’è la vita vera delle persone, una vita vera delle donne». Da lì, si è scatenato un certo fervore su “X” (ex Twitter).

I PENSATORI
Lo scrittore Luca Bottura la accusa di «rilanciare teorie inesistenti provocando dolore e discriminazione. Le persone trans, la prossima volta che un coglione le aggredisce verbalmente, sappiano che “a sinistra” c’è chi marcia compatto con la destra lisergica». Replica di Concia: «Non ho rilanciato nulla. Non sono favorevole alla cancellazione delle donne nel linguaggio inclusivo, cosa che dico da mesi. Sono per aggiungere, per aggiungere persone trans, persone non binarie ecc. Senza cancellare le donne. E tu ti devi vergognare di questo commento». Il botta e risposta va avanti per un paio di post, ma è interessante cogliere la sociologia generale dei post.


C’è chi si schiera con l’ex parlamentare, e c’è anche chi la addita di essere «complice del liquame», oppure di aver imboccato «una brutta china». Per completare il quadro, poi, va considerato anche il post, sempre su X, di Ivan Scalfarotto, in cui lamenta di non essere stato citato dal pezzo di Repubblica sulla cronaca del panel. Ecco qualche risposta: «Sei in tutti i posti dove un antifascista mai metterebbe piede», scrive un utente. «Abbiamo capito solamente che in quella fogna maleodorante ci sguazzate bene, con tutto il rispetto, eh?».

LA STORIA SI RIPETE
Un altro ancora si chiede come facciano persone omosessuali «a frequentare posti di fascisti bigotti, ignoranti e misogini qual è la fogna di Atreju». Dunque, al di là delle critiche al merito (che in un confronto ovviamente sono sacrosante), esiste una velo di anatema, di accusa di intelligenza con il nemico. La libertà va bene solo se asenso unico, insomma. Copione già visto, già con gli strali di cui fu bersaglio Vladimir Luxuria alla vigilia della partenza del suo programma radio con Francesco Storace. Anche in quel caso, molti utenti dei social non furono clementi. E si esibirono nel peggior dogmatismo da doppia morale. 

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