Da anni all’interno del movimento ambientalista si discute della necessità di una “maturazione” politica, il che poi significherebbe affrontare un passaggio dai deliri neoluddisti del “no a tutto” a una fase minimamente pragmatica, con proposte e progetti compatibili con la sopravvivenza della nostra economia e della nostra specie in generale. Forniamo al lettore un breve elenco per capire se questa maturazione è avvenuta.
Partiamo da una piccola cosa. Negli ultimi giorni gli ecologisti hanno rilanciato la campagna contro lo sci. Sparare neve artificiale, dicono, inquina. In Alto Adige, area particolarmente sensibile all’ecologia, se ne è parlato molto: i proprietari degli impianti spiegano che la loro di fatto è acqua sparata sui prati con cannoni alimentati da energia elettrica. E neanche si può parlare del rischio siccità, visto che l’acqua viene prelevata a dicembre e rilasciata in primavera, quando più serve. Non c’è stato verso, la protesta continua. Così come quella contro l’eolico. Produrre energia pulita, a quanto pare, non va bene. Le pale rovinano lo skyline e rubano territorio. Se i piloni vengono fissati in mare – come si proponeva in Sardegna – si rischia di disturbare le rotte di migrazioni dei tonni. Meglio evitare.
Il territorio deve essere lasciato allo stato brado e alle paludi, come insegna il regolamento per il ritorno alla Natura approvato settimana scorsa a Bruxelles. Per questo esiste anche un movimento no-golf in Italia, perché i campi dedicati a questo gioco – prati e alberelli – rubano spazio a... prati e alberelli. E rimanendo in tema sport, va ricordata la polemica sulla Formula-E, quella in cui si corre con vetture elettriche in prospettiva di una transizione verde. Bene la transizione, dissero i verdi medesimi, che però contestarono i piloti che a causa del caldo facevano il bagno in vasche d’acqua per rinfrescarsi. L’acqua bene scarso, come insegnano Angelo Bonelli e il mitologico leader WWF Fulco Pratesi. Due che si vantano si vantano di usare meno acqua possibile per lavarsi.
Pratesi suggerisce di cambiarsi anche l’intimo il meno possibile e ci spiega anche che è meglio evitare l’inumazione tradizionale. La sepoltura tradizionale inquina, molto meglio farsi lasciare all’aria per essere divorati da avvoltoi. In generale, è proprio la presenza umana a disturbare. A gennaio dello scorso anno il New York Times ha pubblicato un intervento di Mara Altman che suggeriva di accoppiarsi con i nani, perché le persone basse di statura hanno un impatto minore sull’ecosistema. Per non parlare del caso australiano.
Tempo fa un medico, tale Nick Demediuk, ha spiegato al Guardian di aver effettuato decine di vasectomie a pazienti terrorizzati all’idea di far figli per ragioni ambientali. Troppi umani, troppo inquinamento. Tirando le somme, sostengono di aver trovato la soluzione per salvare l’umanità: suicidarci tutti.
P.s. un modo per suicidarci in fretta potrebbe essere seguire i piani di Jens Stoltenberg, segretario Nato. Secondo lui gli eserciti occidentali dovrebbero riconvertirsi tutti all’elettrico. Immaginiamo di fronte a un’invasione russa i nostri carrarmati correre al fronte, costretti ogni tot chilometri a fermarsi per ricaricare alla colonnina.
Il bilancio delle devastanti inondazioni causate dalla tempesta che ha colpito il Texas centrale sale ad almeno 51 morti. Ventisette i dispersi.Il dato ufficiale fornito dalle autorità parla ancora di 43 vittime ed è probabile aumenti nella zona più colpita della contea di Kerr. Sempre le autorità sabato in una conferenza stampa hanno dichiarato che 15 delle vittime erano bambini. Il governatore Greg Abbott ha promesso che le squadre avrebbero lavorato 24 ore su 24 per soccorrere e recuperare le vittime. Ancora da ufficializzare il numero delle persone disperse, a parte 27 bambine che si trovavano in un campo estivo femminile.