CATEGORIE

Sandro Iacometti: Stellantis, Elkann taglia lo stipendio agli operai di Mirafiori

di Sandro Iacometti giovedì 21 marzo 2024

4' di lettura

Molti, bisogna dirlo, non avevano accolto le sue parole con grande fiducia. Anzi. La doppia intervista rilasciata da Carlos Tavares al Sole 24 Ore e al Quotidiano Nazionale martedì scorso, forse per coprire l’accelerazione annunciata nelle stesse ore da Stellantis sulla produzione delle Fiat in Algeria, trasformando una fabbrica di assemblaggio in un vero e proprio polo dell’automotive, con tanto di fornitori della componentistica al seguito, ha scatenato una valanga di polemiche. 

Il manager strapagato del gruppo franco-italiano che ha ereditato i marchi storici del nostro Paese ha assicurato che l’Italia è al centro della strategia degli investimenti del gruppo, talmente coccolata (e qui a qualcuno hanno iniziato a prudere le mani) e favorita, l’unica che si è meritata ben due piattaforme perla realizzazione di auto elettriche, che addirittura gli altri Paesi dove opera Stellantis avrebbero potuto risentirsi.

Un’esagerazione? Tutt’altro, secondo Tavares, perché il nostro Paese non solo «è un pilastro» del gruppo, ma è la «sua casa». Ed è per questo che gli impianti di Mirafiori, sede storica della Fiat, vanto dell’industria costruita mattone dopo mattone dalla famiglia Agnelli e fonte di sostentamento per circa 12mila dipendenti (erano oltre 50mila alla fine degli anni 60), riceveranno un’attenzione particolare, con tanti progetti innovativi, modelli di auto da costruire e piani di rilancio pronti nel cassetto.

Dichiarazioni che hanno lasciato i sindacati molti scettici e alimentato la rabbia sia della maggioranza sia delle opposizioni, considerato che le fabbriche piemontesi, così come le altre quattro sparse per l’Italia, vanno avanti a colpi di ammortizzatori sociali e tagli al personale. Un grido si è levato più o meno unanime: bene gli annunci, ma ora vogliamo vedere i fatti.

I FATTI
Ed eccoli i fatti, arrivati a poche ore dalle ottimistiche e rassicuranti prospettive delineate da Tavares. Ieri mattina presso lo stabilimento Mirafiori Carrozzeria di Stellantis Europe è stato firmato l'accordo necessario alla richiesta di Cassa Integrazione Straordinaria con causale Contratto di Solidarietà che coinvolgerà l'intera forza lavoro dedicata alla produzione dei modelli Maserati, ovvero 968 dipendenti, fino a fine anno. A comunicarlo in una nota congiunta i sindacati Fim, Cisl, Fiom Cgil, Uilm Uil, Fismic, Uglm e Aqcfr torinesi, sottolineando che è stata anche annunciata una ulteriore fermata su 500bev (25 marzo-2 aprile) determinata da mancanza commesse.

Ma come? E il rilancio dello stabilimento, il futuro dorato del fiore all’occhiello del gruppo, l’attenzione particolare alle catene di montaggio dove sono nate negli anni 30 le prime vetture Fiat , la prima fabbrica automobilistica d’Europa? Tutto ci si poteva aspettare, tranne che l’amministratore delegato del gruppo fosse smentito così in fretta dalla cruda realtà. Anche perché i tempi sono così stretti che è evidente che mentre ha rilasciato le sue belle interviste Tavares aveva già firmato le autorizzazioni, o comunque dato il via libera ai suoi collaboratori locali per avviare l’ennesima tornata di ammortizzatori sociali per i mille lavoratori piemontesi. E la tempistica è talmente sospetta da far venire il dubbio che oltre a far digerire l’ennesima operazione di delocalizzazione, le dichiarazioni alla stampa fossero anche il modo per rendere più morbida l’ennesima bastonata piazzata sul groppone dei metalmeccanici di Stellantis.

ESCALATION
Comunque sia andata, la notizia è stata ovviamente poco gradita. Il contratto di solidarietà, spiegano i sindacati con un misto di rabbia e rassegnazione, «é uno strumento utile, ma il passaggio dalla cassa integrazione ordinaria a quest’altro ammortizzatore sociale rappresenta il consolidamento della prospettiva peggiore, ovvero la riduzione ai minimi termini della produzione Maserati su Torino (dopo la soppressione dei modelli berlina e suv)».

«Con questa decisione», entra più nel dettaglio il segretario generale della Fiom torinese, Edi Lazzi, «c’è un’escalation dell’utilizzo degli ammortizzatori sociali che diventano, a questo punto, strutturali Continua così il declino industriale di Torino e la realtà fa a pugni con le parole dell'amministratore delegato Tavares che continua a parlare a mezzo stampa, dipingendo un quadro astratto non conforme alla concretezza degli eventi». Ma ai piani alti di Stellantis hanno altro di cui occuparsi.

Ieri, mentre mille lavoratori venivano lasciati in mezzo ai guai, il gruppo ha infatti provveduto a comunicare una serie di scintillanti iniziative. La prima riguarda un accordo con la California Air Resources Board (Carb), l’agenzia californiana per la tutela della qualità dell’aria, confermando l’impegno dell’azienda nel raggiungere la neutralità carbonica entro il 2038, per evitare l’emissione di 10-12 milioni di tonnellate di gas serra negli Stati Uniti. La seconda è relativa all’investimento da parte di Stellantis Ventures, il fondo di venture capital del gruppo, in SteerLight, l'azienda francese che ha sviluppato una nuova generazione di tecnologie di rilevamento Lidar (Light Detection and Ranging) ad alte prestazioni per migliorare le prestazioni dei sistemi di assistenza alla guida, tra cui la guida autonoma.

Sostenibilità e innovazione, insomma. Roba importante, sicuramente più delle buste paga dei lavoratori della Maserati e del futuro dei marchi italiani dell’auto.

tag
john elkanns
tellantis
mirafiori

Crisi continua Stellantis, licenziamento collettivo per 97 operai di Trasnova. E Schlein fa lo show a Pomigliano

Annunci e fatti Stellantis, la 500 algerina stende Mirafiori

La denuncia Stellantis, l'operaia inchioda Tavares: "Le maglie rotte non si cambiano, d'inverno si gela"

Ti potrebbero interessare

Stellantis, licenziamento collettivo per 97 operai di Trasnova. E Schlein fa lo show a Pomigliano

Stellantis, la 500 algerina stende Mirafiori

Stellantis, l'operaia inchioda Tavares: "Le maglie rotte non si cambiano, d'inverno si gela"

Stellantis, "mancano ordini dall'elettrico": Mirafiori "chiusa" fino all'11 ottobre

Texas, i soccorritori alla ricerca dei superstiti dopo le inondazioni: le immagini dei danni

Il bilancio delle devastanti inondazioni causate dalla tempesta che ha colpito il Texas centrale sale ad almeno 51 morti. Ventisette i dispersi.Il dato ufficiale fornito dalle autorità parla ancora di 43 vittime ed è probabile aumenti nella zona più colpita della contea di Kerr. Sempre le autorità sabato in una conferenza stampa hanno dichiarato che 15 delle vittime erano bambini. Il governatore Greg Abbott ha promesso che le squadre avrebbero lavorato 24 ore su 24 per soccorrere e recuperare le vittime. Ancora da ufficializzare il numero delle persone disperse, a parte 27 bambine che si trovavano in un campo estivo femminile.

Marco Bassani: L'europeismo trasformato in un culto neo-marxista

Infuria la polemica su un documento che credo debba essere posto nella giusta luce. È vero che occorre contestual...
Marco Bassani

Patricelli: La verità nascosta dal Pci su chi uccise il Duce

Un cold case da ottanta anni nella ghiacciaia della storia, con un enigma avvolto da un mistero. In attesa che l’e...
Marco Patricelli

Calessi: Bertinotti e Fini, uniti dalla Lega ma separati sulla guerra

Il rosso e il nero a casa della Lega. Sono stati loro, Fausto Bertinotti e Gianfranco Fini, intervistati dal direttore d...
Elisa Calessi