Sanvito: i pro-Ramadan falsificano Mattarella

Il tam-tam corre veloce sui siti d’area progressista il giorno dopo la conferma della chiusura per Ramadan dell’ormai famosissima scuola Iqbal Masih di Pioltello. Gli ultras dell’inchino incondizionato all’islam, in nome di una falsa inclusione, si scatenano.

E cavalcando gli spifferi che fuoriescono dal consiglio d’istituto, nella serata in cui la vicepreside Maria Rendani legge davanti ai colleghi la nota del Presidente della Repubblica in risposta al suo appello dei giorni scorsi a «venire a Pioltello a sostenerci, perché ci sentiamo soli», parte la gara alla manipolazione sistematica. Alla sinistra non basta più piegare il pensiero di Mattarella a proprio uso e consumo: è arrivata alla falsificazione.

TIRATO PER LA GIACCA - «Mattarella incoraggia la scuola che chiude per il Ramadan e scrive una lettera: “Avete il mio sostegno”», riporta Fanpage.it. «Pioltello, Mattarella si schiera con la scuola che chiuderà per Ramadan: “Avete il mio sostegno”», rilancia il sito del Tg La7. «Scuola chiusa per Ramadan, Mattarella scrive alla vicepreside di Pioltello: “Avete il mio sostegno, sono vicino a tutti voi”», aggiunge Repubblica. E La Stampa: «Mattarella dalla parte della vicepreside di Pioltello: “Apprezzo il vostro lavoro”».

Ma cos’ha scritto realmente il Presidente della Repubblica in questa benedetta lettera inviata all vicepreside dell’istituto alle porte di Milano? Il testo ufficiale, senza stravolgimenti, è il seguente: «Ho ricevuto e letto con attenzione la sua lettera e, nel ringraziarla, desidero dirle che l’ho molto apprezzata, così come - al di là del singolo episodio, in realtà di modesto rilievo apprezzo il lavoro che il corpo docente e gli organi di istituto svolgono nell’adempimento di un compito prezioso e particolarmente impegnativo». Dov’è dunque la presa di posizione di Mattarella a «sostegno» della decisione della scuola di mettere i lucchetti ai cancelli il prossimo 10 aprile in occasione della festa islamica di fine Ramadan? Semplice: non esiste. O meglio, esiste solo nei sogni di chi sin dall’inizio ha deciso di usare questa imposizione senza precedenti per farne un cavallo di battaglia esclusivamente politico. Strumentalizzare a proprio piacimento persino le parole del capo dello Stato significa solo questo: la didattica, in questa vicenda, non c’entra nulla. Più evidente di così...

E nella giornata del “vale tutto” non poteva mancare la sortita dell’imam Ali Abu Shwaima, presidente del Centro Islamico di Milano e Lombardia e considerato tra i maggiori esponenti dell’islam in Italia. «Pioltello è tra le città più civili del mondo, perché la gente civile guarda anche ai sentimenti degli altri», spiega all’AdnKronos. E attacca: «I cittadini sono tutti uguali e se ci sono feste del patrono della città c’è anche la festa per i musulmani, che rappresentano metà degli studenti. Ogni cittadino di Pioltello deve essere orgoglioso della propria città e soprattutto degli amministratori, inclusi gli insegnanti, che hanno avviato l’iniziativa».

L’IMAM - Echi osa obiettare che siamo in Italia e la cultura di riferimento non è quella islamica? L’imam è tranchant: «Chi fa polemica vive nel Medioevo». Infine l’appello, nemmeno tanto velato: «Io ritengo che Pioltello sarà all’avanguardia tra le città italiane e tra qualche anno vedremo dei Comuni imitarla. La useranno come esempio di città inclusiva che apre a tutti i cittadini».

Intanto, stando a quanto filtra, il centrodestra lombardo starebbe pensando di imitare il modello di altre Regioni italiane per far sì che il calendario delle festività religiose da seguire nelle scuole sia approvato a inizio anno dalla giunta regionale in carica e non deciso dal singolo istituto. Per evitare nuovi casi Pioltello.