Avviso ai naviganti: perdete ogni speranza, voi che entrate. Una volta che avrete cliccato sulla prima voce della wikipedia digitale dedicata a Gabriele d’Annunzio resterete imbrigliati, vi perderete nel labirinto delle sue invenzioni linguistiche, nella meraviglia delle sue trovate stilistiche, cercherete di saperne sempre e sempre più di quest’uomo che sfugge a ogni definizione, che è tutto e il suo contrario. Con un semplice clic potrete passare dalla “A” di Alighieri alla “Z” di Zola e, in mezzo, perdervi nell’immenso mondo di Gabriele d’Annunzio, le parole, i personaggi, le opere e gli studi sudi lui.
Esperti e appassionati, studenti o semplici curiosi potranno destreggiarsi gratuitamente a colpi di clic nella caleidoscopica personalità di d’Annunzio che è stato scrittore, poeta, e tante altre cose, sempre mille passi avanti rispetto al suo tempo, controcorrente, una personalità scintillante e una creatività indomabile. Ha rivoluzionato il linguaggio inventando parole come “scudetto” o “tramezzino” al posto dell’inglese “sandwich” e, quando Gianni Agnelli gli regalò una 509 cabriolet, il primo modello prodotto in grande scala, d’Annunzio ringraziò sostenendo in una lettera che il sostantivo “automobile”, fino ad allora usato al maschile, dovesse diventare femminile.
LA STRUTTURA
Influencer ante-litteram, creatore delle fake-news, primo pubblicitario...Ecco, tutto questo e tanto altro troverete nell’Enciclopedia dannunziana che sarà presentata oggi a Pescara (la prima parte è già consultabile all’indirizzo www.enciclopediadannunziana.vittoriale.it). Per il presidente del Vittoriale Giordano Bruno Guerri la priorità era rendere fruibile a tutti lo sterminato archivio dannunziano e perla digitalizzazione è stato fatto un investimento di mezzo milione di euro in cinque anni. «Scandita in cinquanta volumi, l’opera di Gabriele d’Annunzio è stata ed è oggetto di una vasta bibliografia critica, al pari della sua vita “inimitabile”: una foresta di parole che necessita di una mappa e di una bussola orientativa. Tali strumenti intende offrire questa Enciclopedia digitale, nata da un’idea di Pietro Gibellini e posta sotto l’egida del Vittoriale; uno strumento che, con la collaborazione di specialisti italiani e stranieri, risulta perfettibile ed estensibile ad infinitum.
La sua struttura è tripartita poiché, accanto alle voci dell’Enciclopedia, raccoglie i testi dell’opera dannunziana e numerosi sussidi critici per interpretarla», si legge nella home page. Ed è proprio Pietro Gibellini, per esempio, sotto la lettera “A” a spiegare della passione del Vate per Alighieri con chicche come questa: «Gabriele d’Annunzio dialogò sempre con Dante, di cui si sentiva degno discepolo, pensando di essere anzi l’unico capace di superare il maestro. Lo scrisse in un appunto destinato al secondo incompiuto tomo del Libro segreto: “Dov’è la poesia nella letteratura d’Italia? Nei primitivi, in certe notazioni in margine delle carte notarili - ma Ariosto, Tasso, tutto il resto! E Manzoni? E Leopardi? La poesia italiana comincia con 200 versi di Dante e- dopo un lungo intervallo - continua in me”. La modestia, si sa, non era tra le virtù di d’Annunzio.
A memoria, però, d’Annunzio sapeva ben più dei duecento versi di Dante ai quali riconosce, bontà sua, il dono della poesia». Sotto la lettera “F”, tra le tante voci, potrete per esempio, scoprire tutto sulla filologia dannunziana grazie a Cristina Montagnani: «Se volessimo tradurre in immagine gli studi filologici su Gabriele d’Annunzio, potremmo figurarceli come una sorta di corpo a corpo fra l’autore, volto a costruire il mito di una poesia che fluisce facile come l’acqua, e il filologo puntiglioso, che recupera fogli, appunti, indici e dimostra, laddove i materiali siano sopravvissuti in quantità e qualità sufficienti, che l’arte dannunziana è frutto di fatica, molta fatica, e di studio, molto studio». Sfogliare quest’enciclopedia digitale è un viaggio senza mèta perché ogni tappa apre la porta verso una nuova destinazione.