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Silvio ride per i sondaggi:è primo e pensa al governissimo

di Matteo Legnani domenica 17 marzo 2013

2' di lettura

Non sono giorni facili per Silvio Berlusconi, ricoverato al San Raffaele per l'ormai celebre uveite e braccato dai giudici milanesi, che vorrebbero il suo scalpo prima dell'avvio della nuova legislatura. Ma il Cavaliere ha comunque dei motivi per sorridere. Uno glielo hanno fornito gli onorevoli del Pdl che, contravvenendo alle sue direttive, dopo la marcia sul Tribunale di Milano, hanno visto il capo dello Stato, strappandogli il richiamo alle toghe e la raccomandazione che a tutte le forze e leader politici sia garantito il diritto di partecipare liberamente alle fondamentali trattative per la formazione del nuovo governo. Centrodestra oltre il 30% - Il secondo motivo di soddisfazione, Berlusconi lo ha trovato negli ultimi, freschissimi sondaggi, che darebbero il centrodestra (Pdl, Fratelli d'Italia e Lega Nord) prima forza al 30,4% davanti a Pd (29,2%) e Movimento 5 Stelle (28,8%). Un quadro che permette al Cav e ai suoi di guardare con fiducia anche allo scenario "estremo" di un ritorno alle urne, qualora dall'impasse post-voto del 25 febbraio non si dovesse proprio riuscire a venir fuori. Intanto, però, in via Dell'Umiltà si valuta ogni possibile scenario. Compreso un accordo, in extremis, col Pd. Partito nel quale sarebbero in tanti a non voler concedere ai grillini la presidenza della Camera facendo quindi saltare il banco di un inciucio 5 Stelle-Pd. La parola d'ordine, quindi, è calma: anche per capire che effetto faranno sul Pd e sul quadro politico complessivo le parole di Napolitano contro le toghe e a favore del Pdl. Che non torni di moda il "governissimo"? In ogni caso, il progetto del Cavaliere ora è più chiaro: dopo aver detto no a un presidente della Repubblica "di sinistra" il leader azzurro vuole il colpo grosso. Un presidente della Repubblica di centrodestra (che manca, per essere generosi, dai tempi di Francesco Cossiga) e che possa concedergli l'onore di nominarlo senatore a vita. Carica, oltre che prestigiosa, anche politicamente "blindata" e strategica.

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