Volevano un incontro

Luigi Di Maio, paura nella notte sotto casa sua a Pomigliano: operai minacciano di darsi fuoco

Matteo Legnani

Con tutta la pubblicità che ha avuto nei giorni delle polemiche sul padre Antonio, la casa del vicepremer Luigi Di Maio a Pomigliano è diventata ancor più che prima un facile bersaglio: nella notte, un gruppo di operai della cooperativa Santa Brigida s'è recata davanti al portone dei Di Maio, minacciando di darsi fuoco se non fossero riusciti a parlare col ministro grillino.  Alcuni si sono anche incatenati al cancello, prima che i carabinieri riuscissero a bloccare la strada su entrambi i lati. La protesta è quindi rientrata poco dopo. Non è la prima volta che si consumano proteste del genere, molto tese e condite da minacce di suicidio, sotto la casa del leader grillino. A giugno un operaio licenziato della Fiat, Mimmo Mignano, si era cosparso di benzina, sempre davanti al portone di casa Di Maio. Poco prima anche i lavoratori del Consorzio Unico di Bacino, della sezione di Acerra, avevano inscenato altre proteste. Leggi anche: Vittorio feltri demolisce Luigi Di Maio: "Le sue storie di famiglia? Va attaccato perchè non capisce un ca***"