CATEGORIE

Paolo Becchi, caos-Csm: "Possibile che Sergio Mattarella non ne sapesse nulla?"

di Davide Locano domenica 16 giugno 2019

3' di lettura

Li hanno beccati con le mani nella marmellata. Ma visto che sono giudici, allora si possono pure leccare le dita. Da quando la politica ha abdicato di fronte alla magistratura, correva l' anno 1992, siamo costretti a fare i conti con la vera casta, quella dei giudici. Impunita e, col beneficio del dubbio, anche corrotta. È il caso dello scandalo che ha colpito l' ex presidente dell' Associazione Nazionale Magistrati Luca Palamara, indagato per corruzione dalla Procura di Perugia. Secondo le ricostruzioni di questi giorni, Palamara - unitamente ad alcuni membri del Consiglio Superiore della Magistratura, seppur a vario titolo - si sarebbe interessato alla nomina "pilotata" delle procure rimaste vacanti, tra cui la scelta del successore di Giuseppe Pignatone alla Procura di Roma. Ad un incontro segreto avvenuto la sera del 9 maggio in un albergo a Roma vi avrebbe partecipato anche Luca Lotti, renziano di ferro ed ex ministro dello sport del governo Renzi, indagato proprio dalla Procura di Roma sul caso Consip. Leggi anche: "Può salvarsi solo così": Becchi spietato su Di Maio Il procuratore della Cassazione definisce la riunione del 9 maggio «perfettamente programmata», adducendo che la volontà di Lotti «abbia contribuito alla scelta del futuro dirigente dell' ufficio di procura deputato a sostenere l' accusa nei suoi confronti». Un bel casino. Possibile che Mattarella non ne sapesse nulla? Il presidente della Repubblica presiede il Csm e, di fronte allo scandalo, ha chiesto - dopo quasi un mese - di tenere elezioni suppletive dei consiglieri del Csm dimissionari. Una soluzione talmente blanda da far passare ancora una volta il messaggio di una casta che tenta di auto-proteggersi. Il capo dello Stato usa il pugno di ferro quando si tratta di porre il veto (illegittimo) alla nomina di eventuali ministri dell' Economia che in passato si erano permessi di criticare l' euro, mentre cerca di risolvere con elezioni suppletive la corruzione che dilaga tra le toghe più alte? Sergio Mattarella fu eletto presidente della Repubblica nel gennaio 2015 su decisione dell' allora presidente del Consiglio Matteo Renzi, e ciò produsse la fine del Patto del Nazareno con Berlusconi. Egli poteva rappresentare, quantomeno nelle intenzioni di chi ne ha voluto l' elezione al Colle, una garanzia nei confronti di determinati equilibri non solo politici, ma anche giudiziari. Congetture? Può darsi, ma il dubbio resta. Pensare di cavarsela indicendo elezioni suppletive del Csm, è l' ennesimo tentativo di coprire un problema di fondo del nostro Paese da quasi 30 anni: lo strapotere dell' ordine giudiziario, che dagli anni Novanta in poi ha cercato di determinare alcune fasi del processo democratico del Paese. A questo punto viene da chiedersi se sia ancora opportuno tenere in vita il Csm, organo di autogoverno della magistratura costituzionalizzato nel 1946-1948, che avrebbe dovuto garantire l' autonomia dell' ordine giudiziario dopo il ventennio fascista. Ne prendemmo le orme dall' esperienza giuridica napoleonica, ma non per questo dobbiamo continuare sulla stessa strada se ci rendiamo conto che è quella sbagliata. In Germania, ad esempio, non esiste un Csm, ma nessuno ha mai messo in dubbio l' autonomia dei magistrati tedeschi. Solo che in Germania i giudici fanno i giudici e non i politici. L' unica vera riforma del Csm sarebbe quello di abrogarlo, modificando la Costituzione. Un organo di autogoverno, sostanzialmente immune come il Csm, porta i magistrati ad auto-proteggersi attraverso forme di associazionismo sindacale che vede nell' Anm quella più influente, non solo all' interno dell' ordine, ma anche nei rapporti con la politica. L' ex capo dello Stato Francesco Cossiga aveva le idee chiare: «La battaglia contro la magistratura è stata perduta quando abbiamo abrogato le immunità parlamentari che esistono in tutto il mondo, e quando Mastella - da me avvertito - si è abbassato i pantaloni scrivendo sotto dettatura di quella associazione, tra sovversiva e di stampo mafioso, che è l' Associazione Nazionale Magistrati». Fino a quando continueremo a tenere abbassati i pantaloni? di Paolo Becchi e Giuseppe Palma

tag
paolo becchi
csm
sergio mattarella
luca lotti
magistratura
luca palamara

Lo scontro infinito Cassazione, "tutela per l'Ufficio del Massimario": l'ultima mossa delle toghe rosse

Dl Sicurezza Carlo Nordio contro la Cassazione: "Sul dl Sicurezza mancanza di rispetto verso Mattarella"

Lo scontro istituzionale La presidente della Cassazione e le accuse incrociate con i politici al governo

Ti potrebbero interessare

Cassazione, "tutela per l'Ufficio del Massimario": l'ultima mossa delle toghe rosse

Carlo Nordio contro la Cassazione: "Sul dl Sicurezza mancanza di rispetto verso Mattarella"

La presidente della Cassazione e le accuse incrociate con i politici al governo

Francesco Damato

Le Corti danno giudizi sulle leggi e criticano l'operato del governo nel silenzio di tutti

Francesco Damato

Roberto Mancini loda Francesco Acquaroli? Ricci rosica: "Solo per i soldi"

Vietato lodare il candidato di destra. Un'intervista al Foglio in cui l'ex ct Roberto Mancini ha espresso il pro...

Pescara, la follia: si torna al voto il 24 e il 25 agosto

Con l'annullamento del voto in 27 sezioni su 170 a Pescara, per le amministrative di giugno 2024, nel capoluogo adri...

L'aria che tira, Angelo Bonelli deraglia: "Perché ho detto no agli Usa"

Un'ottima scusa. Forse un'arrampicata di specchi. Certamente un segnale politico, anche sei lui ha smentito tutt...

La destra tenebrosa? Un pregiudizio che aleggia nella sinistra

Il quotidiano Domani ci allieta con un’articolessa dal titolo gotico: “Il cuore di tenebra della destra alle...
Annalisa Terranova