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Vittorio Feltri: "Mi inchino ad Alfano, ha dimostrato di essere un signore vero"

di Matteo Legnani domenica 21 ottobre 2018

2' di lettura

Tutti abbiamo attaccato per anni Angelino Alfano, accusandolo di ogni nefandezza. Oggi egli si è ritirato a vita privata, a differenza di tanti suoi colleghi rimasti appiccicati alla greppia politica, eppure continua ad essere oggetto di spernacchiamenti da parte dei media. Non si capisce perché. Alfano è stato il coccolo di Berlusconi, il quale cinque minuti dopo averlo promosso segretario del Pdl, lo ha squalificato dicendo che non aveva il quid. Ma Silvio, se uno non ha il quid, per quali ragioni lo issi in vetta al tuo partito? Intanto Angelino ha ricoperto ruoli importanti in vari governi: ministro della Giustizia, ministro dell' Interno, ministro degli Esteri. Un carrierone degno di Andreotti. Come si spiega simile escalation? Evidentemente l' uomo non è cretino, però non escludiamo abbia commesso degli errori: succede a qualsiasi essere vivente. Con la morte dell' esecutivo Renzi, a lungo appoggiato dal Cavaliere grazie al patto del Nazareno, Alfano, in occasione delle elezioni di marzo, si è volontariamente posto in disparte, rifiutando di ricandidarsi al Parlamento. È stato uno dei pochi, forse l' unico nella storia repubblicana, a uscire sua sponte dal bordello politico, ma nessuno lo ha lodato. Anzi, è stato oggetto di immeritati e crudeli sfottò. Ciò è inammissibile. Angelino si è rivelato un signore vero: una volta via dal mucchio selvaggio di onorevoli e senatori, è tornato a lavorare come avvocato. È impegnato in uno studio milanese e si guadagna da vivere col sudore della propria fronte. Io lo applaudo. E se la sera, esauriti i suoi compiti di legale, se ne va in discoteca o dove gli pare, sono affari suoi. Leggi anche: Alfano, la nuova vita dell'ex ministro: dove l'hanno beccato i paparazzi Personalmente apprezzo le sue scelte, sono ammirato dal fatto che egli, chiusa la parentesi alla Camera e nei dicasteri più ambiti, se ne stia alla larga dalla Casta e dai castorini che infestano Roma senza nulla combinare di buono. Perché dovremmo biasimarlo? Semmai gli stringiamo la mano e lo incoraggiamo a costruirsi una vita nuova e diversa da quella che aveva intrapreso nella Capitale. Personalmente dichiaro di stimarlo anche se in passato l' ho sfottuto per alcune sue sbandate. Non immaginavo che avrebbe avuto la dignità per mandare tutti al diavolo. Davanti al suo comportamento attuale mi inchino. E se dopo una certa ora va a divertirsi dove gli garba fa benone. Ciascuno con le proprie risorse ha diritto di agire secondo i propri gusti. Bravo Alfano, sei il migliore. di Vittorio Feltri

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