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Matteo Salvini, l'agguato di Fico sul decreto immigrazione: come vuole affossare il leghista

di Gino Coala domenica 23 settembre 2018

2' di lettura

Sulla strada del decreto sicurezza e immigrazione fortemente voluto dal ministro dell'Interno Matteo Salvini, uniti in un unico provvedimento anche per velocizzare i tempi di approvazione, gli ostacoli dal fronte grillino sono ormai all'ordine del giorno. Già nei giorni scorsi ci avevano pensato dal Quirinale a sollevare più di un dubbio sulla costituzionalità di alcuni provvedimenti contenuti nel decreto migranti. Gli uffici legislativi del Viminale hanno smussato gli angoli più contestati, per quanto i dubbi restino soprattutto da parte dei tecnici del ministero della Giustizia, cioè gli uomini del grillino Alfonso Bonafede, vicinissimo al presidente della Camera Roberto Fico. Leggi anche: Salvini sul dl sicurezza: "Ora basta furbate sui migranti" / Video Proprio dall'erede politico di Laura Boldrini arriverebbero le critiche più feroci contro il provvedimento di Salvini a contrasto dell'immigrazione irregolare e per aumentare la sicurezza. A Fico, riporta il Messaggero, non piacerebbe la possibilità di restringere la protezione umanitaria, la possibilità di revoca della cittadinanza e l'estensione dei procedimenti penali che dovrebbero bloccare la procedura d'asilo. Dalla Cina Luigi Di Maio prova a fare da pompiere, garantendo che qualche modifica in corso d'opera potrà subirla anche il decreto sicurezza di Salvini, così come è successo al suo decreto Dignità. E intanto cominciano a circolare bozze del testo, con il sospetto crescente da parte leghista che quei testi siano stati diffusi soprattutto dai grillini, di sponda con il Quirinale, con il chiaro obiettivo di annacquare il provvedimento. Sarà il primo appuntamento in Parlamento per un testo firmato dal ministro dell'Interno, per questo il leghista non ha nessuna intenzione di accettare sbavature nell'iter di approvazione o compromessi pesanti nella correzione del testo. Difenderà fino alla fine i cinquanta articoli che prevedono anche l'esclusione del gratuito patrocinio nei casi in cui il ricorso contro il diniego della protezione è dichiarato inammissibile. Una vera a propria stretta a chi sfrutta i cavilli del sistema di accoglienza, che rimane intatto ma punta a essere più sicuro e chiaro. Anche se i grillini vicini a Fico non sono così convinti e l'idea di fare qualche sgambetto in aula si fa sempre più concreta.

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