La bufera "rimborsopoli" nel Movimento Cinque Stelle sta assumendo la plastica forma di una farsa. Tra i primi a infischiarsene del regolamento grillino, oltre che della leadership di Luigi Di Maio, è il mitologico Andrea Cecconi. Il parlamentare pesarese, come riporta il Ducato, era stato coinvolto nello scandalo dei mancati versamenti per il fondo del microcredito. Un caso scoppiato a candidature ormai ufficializzate, tanto che Cecconi non solo ha ricevuto una valanga di voti nel collegio uninominale di Pesaro-Urbino, ma ha anche stracciato l'ex ministro dell'Interno Marco Minniti. Leggi anche: Il sospetto sugli espulsi grillini: dove vogliono andare In campagna elettorale Cecconi è scomparso, niente comizi, niente incontri con elettori e militanti. Ora è ricomparso, precisamente a Montecitorio dove è andato a registrarsi da deputato con l'intenzione di iscriversi al gruppo misto: "Lo farò entro 48 ore, come da regolamento. Da lì sosterrò le decisioni del M5S: mi8 ritengo comunque uno di loro". Cecconi non perde le speranze di restare nel Movimento, anche se non ha nessuna intenzione di mollare la poltrona: "Attendo le decisioni del collegio dei probiviri del Movimento. Se decidessero di reintegrarmi, sarebbe ovvio che il M5S non vuole le mie dimissioni".