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Elezioni, il ribaltone nel seggio: croce, segno e candidato, ecco come ti "fregano" sul voto

di Giulio Bucchi mercoledì 28 febbraio 2018

1' di lettura

Una rivoluzione al seggio, di cui pochi parlano, ma che secondo gli esperti potrebbe avere conseguenze "non inconsistenti". La presenza dei nomi e cognomi dei candidati proporzionali sulle schede elettorali non è più legata alle preferenze (le liste sono bloccate) ma serve comunque ad attrarre i voti dei "simpatizzanti" non magari della lista o del partito, ma della singola personalità. Leggi anche: Il Cav e il dossier segreto, quanti italiani sbaglieranno a votare Il voto, sottolinea Italia Oggi citando la legge, non si esprime soltanto con una croce, ma basta un segno "comunque apposto, sul rettangolo contenente il contrassegno della lista e i nominativi dei candidati nel collegio plurinominale". Un elettore potrebbe dunque esprimere una preferenza segnando, con una croce o in altro modo, un candidato proporzionale. La preferenza non avrebbe alcun effetto, ma sarebbe un voto valido alla lista.

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