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Della Valle: Renzi e Boschi due al bar col gelato

Appello dello "scarparo" a Napolitano: "Non possiamo lasciare le riforme in mano loro"
di Matteo Legnani giovedì 31 luglio 2014

2' di lettura

Scambi di accuse, urla, minacce. La riforma del Senato sta trasformando l'aula di Palazzo Madama ogni giorno di più in un saloon, nel quale a spararsi da un bancone all'altro sono gli ex alleati di Sel e del Pd, coi 5 Stelle che soffiano sul fuoco degli emendamenti. L'unica cosa che pare tenere, almeno a giudicare dall'esito del primo voto segreto sulla riforma, è l'asse tra Renzi e Berlusconi. Il premier appare sempre più in difficoltà, al pari della sua ministra per le Riforme Maria Elena Boschi, che ormai da giorni sbraita (inutilmente) dai banchi del governo, perso l'affascinante aplomb, tra citazioni di Fanfani e richiami alla democrazia. Un momento di svago e di distrazione, Renzi oggi lo ha avuto soltanto quando a Palazzo Chigi ha ricevuto le fiorettiste reduci dai campionati mondiali con svariate medaglie al collo, secondo una prassi che appare ormai consolidata di farsi bello coi successi degli sportivi azzurri (era già accaduto con la Vinci e la Errani qualche giorno fa). Per l'occasione, e per le foto di rito, il presidente del Consiglio si è fatto ritrarre con in pugno una sciabola. Ma c'è chi oggi gli ha messo in mano qualcosa di meno vigoroso e minaccioso: un gelato. A farlo è stato quella vecchia volpe di Diego Della Valle, il patron della Tod's che era nella Capitale per festeggiare la conclusione della prima fase dei lavori di restauro (a sue spese) del Colosseo. Della Valle è uno che annusa l'aria e va dove tira il vento. E Renzi, in questi giorni, è quanto meno afflitto dalla bonaccia. Nè può sfuggire il fatto che il capo del governo, appena un paio di giorni fa, sia stato "impallinato" da un editoriale del Corriere della Sera, del quale Della Valle è azionista. Così, in barba alla (fin qui?) solida amicizia non solo calcistica con Renzie, lo scarparo fiorentino si è lasciato andare a un commento quantomeno ingeneroso nei confronti del premier: “Faccio un appello al presidente della Repubblica: Presidente, la Costituzione è stata scritta da persone come Einaudi, non la facciamo cambiare dall’ultimo arrivato seduto in un bar con un gelato in mano. Bisogna stare molto attenti a queste cose”. Possibile che ce l'avesse proprio col suo vicino di seggiola allo stadio Franchi? O Della Valle ce l'aveva invece con la Boschi?

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