Le elezioni regionali hanno fatto capire a Matteo Renzi che è ora di mettere mano al Pd. Soprattutto per dare un codice etico al partito. Lui immagina un partito diffuso ma snello che. Un partito che sia in grado di selezionare personale politico. La prossima settimana alla direzione del Pd Renzi comincerà a parlare del nuovo modello del partito. Il punto di partenza è sicuramente quello di azzerare il dissenso interno. Da mesi un numero oscillante tra i 20 e i 60 parlamentari non ha votato alcuni provvedimenti (delega lavoro, jobs act, buona scuola, riforma costituzionale) e in un caso (Italicum) neppure la fiducia al governo. Finora Renzi ha evitato provvedimenti disciplinari allo scopo (non dichiarato) di non trasformare in vittime i "dissidenti cronici", anche se i regolamenti lo consentirebbero. Primarie e nomine - Renzi vuole inoltre proporre alcune modifiche nelle regole delle primarie. Vorrebbe cancellare gli scandali e le irregolarità che spesso accompagnano le primarie. Renzi sogna di riscrivere le regole. Sul tavolo ci sono anche le nomine alla guida del gruppo parlamentare della Camera e le presidenze di tutte le Commissioni parlamentari che scadranno a fine giugno. Il primo punto sarà però quello di “neutralizzare” la minoranza dem, blindare i gruppi parlamentari poi il partito.