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Silvia Sardone, l'incursione in incognito nel centro sociale Macao: la porcheria dei compagni

di Gino Coala domenica 5 agosto 2018
2' di lettura

"Sabato sera sono stata nella palazzina liberty di viale Molise 68 di proprietà di Sogemi e occupata abusivamente da ormai sei anni dal centro sociale Macao. In programma c'era una serata di musica elettronica organizzata dalla "Rete neutrale Milano est". Così Silvia Sardone, consigliere regionale e comunale di Forza Italia. "Sia all'esterno che all'interno della struttura ho potuto constatare l'illegalità diffusa che regna sovrana attorno al Macao. Poco fuori dall'ingresso uno spacciatore africano mi ha offerto ogni genere di droga, abbassando più volte il prezzo per convincermi all'acquisto. E sempre all'esterno un gruppetto di ragazzi molto giovani mi ha proposto mdma e ketamina, specificando che ci saremmo potuti accordare anche all'interno del Macao. E infatti dentro il centro sociale gli stessi hanno rilanciato, aggiungendo alla lista anche la cocaina che sarebbe arrivata di lì a poco. Per non parlare della marijuana che praticamente ogni persona fumava liberamente nel cortile del Macao. All'ingresso era obbligatorio pagare 5 euro, ovviamente senza alcun tipo di ricevuta - continua Silvia Sardone - e in vendita c'erano anche delle magliette del collettivo a 15 euro. Una volta entrata ho potuto verificare una lunga serie di irregolarità che vengono ormai tollerate dal Comune di Milano da ben sei anni. Un angolo ristoro all'aperto con tanto di forno a legna per la pizza (1,50 euro a trancio) e un tavolino adibito alla vendita di "crepes alla ganja": inutile dire che di registratori di cassa non c'era nemmeno l'ombra. Dentro la palazzina liberty, deturpata dai graffiti e da scritte come "riempi le foibe", un bancone del bar con spillatori di birra a 4 euro e tutta l'attrezzatura per servire cocktail: anche qui nessuno scontrino rilasciato in cassa. Per quanto riguarda la musica, assordante, anche in questo caso nessun permesso della Siae e disagi al quartiere fino alle 8 del mattino del giorno dopo. Non solo: il Macao funziona anche da ostello, diverse persone sono scese dalle auto con delle valigie. L'illegalità del Macao è scandalosa - chiude Sardone - : gli eventi senza alcun permesso vengono infatti pubblicizzati alla luce del sole sui social e il Comune non alza un dito per impedirli. Anzi, a più riprese aveva proposto una sorta di sanatoria per gli abusivi quando invece dovrebbe chiedergli i danni visto che il Macao è diventata una vera e propria S.p.A con fatturati da capogiro, mentre i commercianti onesti si vedono tassati con qualsiasi scusa e multati per un tavolino fuori posto di due centimetri: questa è la giustizia della sinistra. Il Macao va sgomberato immediatamente, poi si dovrà pensare al futuro della palazzina liberty".

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