Oggi è il 1° maggio. E come ogni anno la sinistra italiana scende in piazza in difesa di quei lavoratori ai quali ha voltato le spalle. E, soprattutto, per attaccare il governo guidato da Giorgia Meloni. Il capofila, in questo senso, è senza ombra di dubbio Maurizio Landini.
Il segretario della Cgil, dal palco dei Fori imperiali di Roma, ha puntato il diro contro l'esecutivo, minacciando anche una grande mobilitazione. "Se dal governo non ci saranno risposte adeguate - ha tuonato il sindacalista -, credo si debba aprire una fase di mobilitazione e di sostegno alla piattaforma unitaria per la sicurezza sul lavoro".
Il segretario della Cgil da anni invoca misure care a Schlein, Fratoianni e Bonelli, come il salario minimo. E pretende che il governo - ma anche la sinistra - obbedisca ai suoi ordini. Così Tommaso Foti, ministro per gli Affari europei, ha ricordato agli italiani l’ipocrisia di Maurizio Landini. "Mentre protesta per i salari bassi, Landini percepisce una busta paga di 7.616 euro lordi al mese, dopo l’ultimo aumento di 257 euro mensili - ha spiegato su X Foti -. Con una simile coerenza è pronto per fare il leader della Sinistra Italiana".
Mentre protesta per i salari bassi, Landini percepisce una busta paga di 7.616 euro lordi al mese, dopo l’ultimo aumento di 257 euro mensili. Con una simile coerenza è pronto per fare il leader della Sinistra Italiana. pic.twitter.com/2snPgpY1GS
— Tommaso Foti (@TommasoFoti) May 1, 2025