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Donadi e Di Centa, ricorso alla Cassazione: "Palese errore del Viminale, il seggio è nostro"

Cinque "le poltrone" erroneamente date. Il candidato del Centro democratico e la deputata Pdl chiedono l'intervendto del Ministro dell'Interno
di Marta Macchi domenica 10 marzo 2013

2' di lettura

I malcontenti post elezioni non finiscono mai. La protesta arriva da Massimo Donadi e Manuela Di Centa rispettivamente candidato del Centro democratico e deputata Pdl uscente. "C'è un palese errore da parte del Viminale nell'attribuzione di cinque seggi: ci sono cinque persone che non hanno titolo di entrare alla Camera e altri cinque che hanno diritto al seggio", afferma l'ex Idv Donadi che ha presentato un ricorso alla Cassazione e ha segnalato al ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri l'anomalia dovuta a suo avviso a "un errore del software, non certo intenzionale". L'esclusa - Anche la Di Centa, ex campionessa di sci di fondo, si trova in accordo con il collega Donadi. La ex (?) deputata rende noto che attuerà un ricorso e una rimostranza contro l'"ingiusta esclusione" e prosegue: "Presidierò l'ufficio elettorale del Viminale per evidenziare che solo l'errata attuazione della legge mi vede al momento esclusa dal novero degli eletti in Parlamento. E' chiaro che non possiamo consentire alla burocrazia di determinare i risultati elettorali attraverso una chiara omissione nell'applicazione della norma". Le poltrone - I cinque seggi incriminati riguarderebbero Walter Verini del Pd (candidato in Umbria), Roberto Capelli (Sardegna) del Centro democratico, Florian Kronbichler di Sel (Trentino), Roberto Marti (Puglia) e Paolo Vella (Sardegna) del Pdl. Al loro posto avrebbero diritto al seggio, oltre a Donadi in Umbria e Di Centa in Friuli, anche Gavino Manca (Sardegna, Pd), Arcangelo Sannicardo (Puglia, Sel) e Sabrina De Camillis (Molise, Pdl). Chiarimenti - In un incontro con i giornalisti presso Montecitorio Donadi ha precisato che il ricorso è stato inoltrato dopo un'attenta verifica: "Abbiamo la certezza che vi sia stato un errore che riguarda le circoscrizioni, non le liste. La legge elettorale individua i seggi per successivi assestamenti ma sono state erroneamente individuate le circoscrizioni sulla base dei resti. Ho parlato con Cancellieri, mi ha manifestato la sua volontà di collaborare e mi ha assicurato che farà verificare dai tecnici del Ministero e se c'è l'errore in giornata lo renderà pubblico". Il candidato ha chiesto un'azione celere da parte del ministro "per permettere alla Cassazione di intervenire in queste ore".   

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