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M5S, deputati scesi dal tetto di Montecitorio. Polemiche con la Boldrini

I 12 onorevoli grillini tornano in piazza. Presidente della Camera critica, la replica: "Costi minori di un tuo giro in auto blu". Grillo: "Niente alleanze"
di Giulio Bucchi domenica 8 settembre 2013

3' di lettura

Si abbracciano, si baciano, si battono il 5 a vicenda. Missione compiuta: i 12 deputati del Movimento 5 Stelle sono scesi dal tetto di Montecitorio dopo una nottata di "okkupazione" in difesa della Costituzione. Un gesto "clamoroso", che ha provocato la reazione stizzita del presidente della Camera Laura Boldrini e le parole di entusiastica solidarietà del loro guru Beppe Grillo. L'avventura dei deputati è finita sabato pomeriggio, poco prima delle 17. Sono scesi in fila indiana, portando sulle spalle lo striscione che avevano appeso in cima al palazzo. Hanno tutti la costituzione in mano e vengono accolti dalle decine di sostenitori radunati in piazza al grido di "Fuori la mafia dallo Stato". "E' stata dura, è stata davvero una fatica - ha commentato Manlio Di Stefano, appena sceso -. Ma l'impegno della gente in piazza ci ha supportati e indotto ad andare avanti. L'obiettivo lo abbiamo raggiunto, era quello  di arrivare alle masse". Nulla di rivoluzionario, in fondo: Marco Pannella e i radicali hanno usato metodi simili per anni e anni, non sempre centrando l'obiettivo politico.  Grillo: "Niente alleanze" - "Dal tetto si respira una bella aria, la Repubblica sembra un po' più libera", scriveva sul suo blog Grillo in giornata, riprendendo il post del deputato grillino Alessandro Di Battista (quello che aveva registrato il video-annuncio dell'occupazione registrandosi con il telefonino davanti a uno specchio). E sempre Grillo ha lanciato alcuni messaggi importanti ai "suoi" parlamentari. "Come cittadino sono fiero di essere rappresentato da voi", avrebbe comunicato ai 12 occupanti di Montecitorio. Gli asserragliati sono tra i "duri e puri" del Movimento e Beppe se li tiene stretti. Diverso il discorso per quelli che un giorno sì e l'altro pure fanno trapelare insofferenza per la "caserma" grillesca. "Guida per parlamentari M5S autostoppisti eventualmente dispersi a Roma" è il titolo, sarcastico, del post odierno di Grillo. "I gruppi parlamentari del MoVimento 5 Stelle - spiega il comico ripubblicando un passaggio del codice di comportamento interno sottoscritto da tutti gli eletti M5S - non dovranno associarsi con altri partiti o coalizioni o   gruppi se non per votazioni su punti condivisì". Niente alleanze, dunque, e sicuramente niente spazio agli "aperturisti". Di Maio contro Boldrini - Venerdì, come accennato, si era scatenata una polemica con il presidente della Camera che aveva criticato l'operazione dei grillini sottolineandone i possibili costi a carico dello Stato. "Spero non si faccia male nessuno e dopo questa rimostranza vogliano anche smettere", aveva commentato la Boldrini. La presenza dei deputati M5S, aveva continuato, "prevede che debbano rimanere in Parlamento anche almeno una ventina di assistenti, personale dei Vigili del fuoco, oltre al fatto che sono stati allertati anche medici, infermieri e ambulanze". Tradotto: costi definiti "cospicui". I costi? "Quelli certificati fino a ieri a mezzanotte dal questore sono zero, poi dovete mettere due dipendenti a 65 euro a dipendente -  ha replicato il vicepresidente pentastellato della Camera, Luigi Di Maio -. Alla presidente Boldrini rispondo che sono costi irrisori che valgono quanto un suo giro in auto blu. Sono niente rispetto a quello di cui parliamo. Credo che la valutazione la daranno i cittadini firmando la petizione" per fermare un processo di riforma che "prende a calci la Costituzione". I questori: "Li sanzioniamo" - La Camera, però, sarebbe pronta a reagire. I Questori Stefano Dambruoso (Scelta civica), Paolo Fontanelli (Pd) e Gregorio Fontana (Pdl), infatti, ribadiscono che i costi della manifestazione "ci sono e comportano oneri economici legati alle attività tecniche, di sicurezza ed al presidio di pronto soccorso predisposte per l'occasione". A questi "si aggiungono i vistosi riflessi organizzativi connessi alle maggiori prestazioni orarie che avranno conseguenze sull'attività amministrativa". "Quando l'Ufficio di Presidenza discuterà il tema delle eventuali sanzioni nei confronti dei responsabili della manifestazione - prosegue la nota - i Questori chiederanno che venga aggiunto anche il risarcimento dei costi sostenuti dall'Amministrazione della Camera". di Claudio Brigliadori    

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