Imu, Letta: "Non è stata concessione a Berlusconi"

Il premier in America dice che l'abolizione della tassa era nel suo programma. Piccola bugia a fin di bene: vuole farsi bello agli occhi degli americans.
di Michele Chiccodomenica 29 settembre 2013
Enrico Letta visto da Benny

Enrico Letta visto da Benny

2' di lettura

"L'abolizione dell'Imu non è stata una concessione a Silvio Berlusconi. Era nel mio programma". Lo dice il premier, Enrico Letta, intervistato da Bloomberg a New York, sostenendo che il Cav non c'entri niente e che tutto sia nato dalla sua volontà. Certo, durante il suo discorso d'insediamento quel punto c'era, ma in campagna elettorale la storia era stata diversa. Il Pd non ha mai avuto una posizione chiara sulla tassa più odiata dagli italiani, invece Silvio sì e ne ha sempre voluto la piena abolizione.  Piccola bugia - Letta, dunque, dagli Stati Uniti d'America mette in scena un artificio linguinstico. La concessione c'è stata, eccome, proprio in sede di consultazioni: "O si fa così oppure niente governo" era il ragionamento dei berlusconiani e così è stato. Letta ha potuto solo accettare quella che era una delle condizioni principali per ottenere la fiducia perché altrimenti il governo lettiano di larghe intese non sarebbe proprio nato. Il premier, ora, si fa bello davanti agli americani e dice la sua piccola bugia pur di scrollarsi da dosso l'ombra di Berlusconi. Ma mente sapendo di mentire. Futuro - E' proprio la costante presenza del leader di Forza Italia ad indispettire il premier. I giornalisti newyorkesi gli chiedono se sia lui l'uomo scelto dal Pd per indebolire Silvio. Lui non ci sta e si butta in avanti: "Non è la mia missione". Il suo compito, dice, "è governare e convincere non un italiano, ma tutti gli italiani a cambiare il Paese e a entrare in una nuova èra". Ambizioso.

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