M5S, 42 grillini contro Beppe

In molti hanno votato contro la cacciata della senatrice, dunque contro il capo. Ora vogliono liberarsi anche della Pinna: ha rilasciato un'intervista
di Sebastiano Solanodomenica 23 giugno 2013
Adele Gambaro e Beppe Grillo

Adele Gambaro e Beppe Grillo

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Il M5s perde pezzi. Dopo Nino Mastrangeli, espulso per aver partecipato al programma di Barbara D'urso, e i due fuoriusciti Vincenza Labriola e Alessandro Furnari, ieri, lunedì 17 giugno è toccato alla senatrcie Adele Gambaro. Processata, condannata e di fatto espulsa. Ora si attende il verdetto della rete, ma è poco più che una formalità: la cacciata è una certezza. A fare la stessa fine potrebbe essere, a breve, l'onorevole Paola Pinna, che ieri a Piazza Pulita ha parlato di "psicopolizia" e di una frattura, insanabile, all'interno del Movimento tra "Talebani e dissidenti". Il reato di "intervista" le può costare il posto nel Movimento. Scissione ormai certa - La conta perònon è sulla singole personalità, ma su Beppe Grillo, sulla linea politica da tenere, sui rapporti con gli altri partiti e con la stampa. Insomma, sul futuro prossimo del M5s. Se la Gambaro dovesse essere espulsa, la seguirebbero a ruota una quarantina di parlamentari, anzi 42, ovvero tutti quelli che nella riunione di ieri si sono opposti alla sua espulsione. Addirittura, secondo Mastrangeli - lo afferma in un'intervista al Corriere della Sera -, i parlamentari pronti a formare un nuovo gruppo sarebbero addirittura 70.  E Bersani gode... - Senza Grillo, è vero, non sono nessuno, ma se ad imbarcarli sarà il Pd, le cose cambiano per tutti. Non solo per Grillo e per il M5s. Insomma il ribaltone sarebbe molto più che una possibilità. Nonostante il giudizio degli elettori e i richiami di Giorgio Napolitano, infatti, parte del Pd, capitanata da Pierluigi Bersani, sarebbe pronta al cosiddetto 'governo del cambiamento' con i fuoriusciti del M5s, Sel e, forse, Scelta Civica. E questo nonostante le minacce di dimissioni di Giorgio Napolitano e gli impegni presi dal Pd con il Pdl. Ma questa è un'altra storia.  Per il M5s è la fine - Al momento, l'unica cosa certa è che il M5s è vicino alla definitiva implosione: la loro tanta decantata eccezionalità rispetto agli altri partiti sta già per evaporare. Della Casta, infatti, i grillini hanno subito copiato i peggiori vizi: soldi, trasformismo (addirittura di massa), faide interne. Una sorta di eterogenesi dei fini che gli elettori, più coscienziosi di quanto vengono descritti, hanno già evidenziato, preferendo - nel corso delle ultime Amministrative - andare al mare, piuttosto che farsi prendere in giro ancora una volta dal parolaio ligure.

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