(Adnkronos)- Rilevando, poi, la vicenda "non riguarda soltanto il Consiglio Regionale del Piemonte, ma sono chiamate in causa ben 17 Regioni e oltre 300 consiglieri regionali" dunque "è un problema di carattere nazionale, su cui sarebbe auspicabile una riflessione seria da parte di tutte le istituzioni", i rappresentanti dei gruppi di maggioranza, nel corso della riunionedurata oltre due ore e a cui hanno preso parte anche il presidente del Piemonte, Roberto Cota, e del Consiglio regionale, Valerio Cattaneo, hanno ribadito come "i consiglieri abbiano sempre applicato le leggi e i regolamenti vigenti dall'inizio dell'attività della Regione sull'utilizzo dei fondi dei gruppi regionali in assoluta buona fede", sottolineando che "nelle legislature passate, del resto, non vi è stata mai alcuna osservazione in merito". "Non è possibile - osservano ancora i gruppi di maggioranza - cambiare le regole del gioco a partita finita: il Consiglio Regionale è un organo legislativo, ci sono leggi e regolamenti che stabilivano la natura privatistica dei gruppi, non è realistico pensare che in passato, per oltre 30 anni, la magistratura contabile sia stata distratta o negligente. A chi parla di dimissioni o tenta goffamente di strumentalizzare una situazione che andrebbe invece risolta con una presa di responsabilità collettiva - proseguono- ricordiamo come solo in questa legislatura, grazie a questa maggioranza e alla presidenza Cota, siano stati praticamente azzerati i costi della politica in Regione". (segue)