(Adnkronos) - "Il Veneto e' l'unica Regione in Italia - ha spiegato Tesserin - che pur avendo un attivo contabile di cassa si ritrova ad avere le proprie risorse bloccate presso la tesoreria centrale dello Stato e ad essere costretta ad accettare a caro prezzo un prestito oneroso dello Stato per pagare creditori e fornitori in sanita'. Il Consiglio regionale e' obbligato ad approvare la legge di rimborso ma deve rendersi conto che il Veneto sta subendo un danno palese e inaccettabile da parte di Roma". E anche Mariangelo Foggiato di Unione Nordest, storico consigliere indipendentista del Veneto e "picconatore' della prima Repubblica, ha invitato l'aula ad abbandonare demagogia e sogni di una indipendenza futura, per concentrarsi sull'emergenza presente. "Ad un affamato non possiamo promettere lauti pranzi tra un mese", e' stata la metafora con la quale Foggiato ha invitato l'aula a non inseguire scenari impossibili di secessione o indipedenza, ma a riprendere il filo di un'azione politica concreta "nel solco della Costituzione". "In attesa dell'indipendenza che non arriva - ha detto Foggiato - il Veneto non ha intrapreso nemmeno quei piccoli passi che poteva compiere rimanendo nell'alveo della legittimita' costituzionale. Per esempio - ha ricordato - avrebbe potuto negoziare con lo Stato maggiori spazi di autonomia istituzionale e fiscale nell'ambito delle materie e delle competenze riconosciute dall'articolo 116 della Costituzione, e invece si e' lasciata dormire nei cassetti la richiesta di referendum popolare che avevo depositato tre anni fa, ancora all'inizio di questa legislatura".