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Nel Pdl la rivolta anti Cav:"Ritorna subito in panchina"

di Andrea Tempestini domenica 24 giugno 2012

Il Cav visto da Benny

4' di lettura

Forse le dichiarazioni di Silvio Berlusconi non hanno sorpreso i più, ma hanno certamente causato un terremoto politico. Il Cavaliere ha confermato le indiscrezioni e ha spiegato di essere pronto a ritornare in campo, come candidato premier, come guida del fronte moderato. L'obiettivo di Berlusconi è ottenere il 51% alle prossime elezioni grazie alla fitta rete di liste civiche che vorrebbe varare. Il Pdl, da giorni, è spaccato tra chi sta con la linea riformatrice del Cav e chi sta con quella ortodossa di Alfano. Ma le ultime dichiarazioni di Berlusconi hanno innescato una vera e propria sollevazione dei più autorevoli esponenti azzurri. Il messaggio è chiarissimo: "Caro Silvio, fatti da parte". Lo hanno detto, chi più e chi meno direttamente, Maurizio Gasparri, Fabrizio Cicchitto, Giorgia Meloni e Massimo Corsaro. Unica voce fuori dal coro quella del fedelissimo Giancarlo Galan: "Finalmente", ha esultato dopo le ultime esternazioni dell'ex premier. "Sono di ottimo umore dopo aver letto i giornali di questa mattina", ha chiosato Galan. Cicchitto: "Faccia l'allenatore" - Ma nel frattempo, la rivolta nel Pdl è iniziata: vogliono deporre, definitivamente, Silvio Berlusconi. Cicchitto spiega: "Nell’immediato siamo impegnati a rilanciare il Pdl, quale che sia il nome futuro, con Berlusconi come allenatore-regista e con il segretario Angelino Alfano da candidare come premier". Un messaggio chiarissimo, quello rivolto al Cavaliere. Cicchitto continua: "Non a caso stiamo preparando le primarie, che si è deciso di celebrare fra settembre e ottobre, nelle quali ci sarà un libero confronto e molti di noi sosterranno questa candidatura di Alfano". Un altro messaggio trasversale, quello di Cicchitto, che mette in chiaro che alle primarie sosterrà senza indugi l'ex Guardasigilli. Gasparri: "Alfano candidato premier" -  Ancor più esplicito il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, che per prima mette nel mirino la scelta di affidarsi a delle liste civiche: "Nei giorni scorsi l’ufficio di presidenza del Pdl, presieduto da Silvio Berlusconi, ha approvato all'unanimità un documento che ha indetto le primarie per designare il nostro candidato premier. Sempre aperti al confronto con una più vasta area di centrodestra fatta di soggetti reali e non di sigle inventate a tavolino. La scelta di metodo è stata fatta". Quindi l'endorsment a favore di Alfano (e l'implicita richiesta a Berlusconi di tornare in panchina): "E per quanto mi riguarda - ha proseguito - ma credo di essere in sintonia con molti, la scelta di merito è per Alfano, che un anno fa, su proposta di Berlusconi, abbiamo con convinzione eletto segretario. In questa difficile fase ogni risorsa è preziosa. In primis quella fondamentale di chi ha avviato e guidato questo percorso di un soggetto unitario del centrodestra. Ognuno di noi deve fare la sua parte. Abbiamo scelto una strada. La considero giusta e la percorro convinto. E francamente non vedo alternative o annunci diversi". Parole durissime, quelle di Gasparri, che mostra con chiarezza tutta la sua contrarietà al ritorno in campo di Berlusconi. Meloni: "Liste civiche, ipotesi surreale" - Contro le liste civiche ipotizzate da Berlusconi si scaglia anche la deputata azzurra Giorgia Meloni: "Occorre scongiurare l'ipotesi surreale delle liste civiche, riportata dai giornali, perché sarebbe una scelta suicida e poco sera che lo stesso Berlusconi ha più volte detto di non voler percorrere. Se così non fosse - prosegue la Meloni -, se qualcuno pensasse davvero che le liste civiche possano essere un'ipotesi percorribile, allora è bene saperlo subito in modo che ognuno possa, nella libertà che resta un caposaldo del nostro movimento, regolarsi di conseguenza". Quindi la battuta chiarissima sul ruolo che, secondo la Meloni, il Cavaliere dovrebbe avere nel Pdl: "Gli italiani si aspettano che Berlusconi faccia esattamente quello che ha detto, l'allenatore di una squadra che lui stesso ha contribuito a comporre. Questa squadra - ha proseguito - è il Pdl, e ha come punta Angelino Alfano, che presto avrà anche la legittimazione delle elezioni primarie. E' arrivato il momento di avere una parola definitiva che faccia chiarezza sulla leadership e sul futuro del Pdl, perché i messaggi contraddittori degli ultimi giorni sono la principale causa di quella incertezza che non ci fa avanzare nei sondaggi". Corsaro: "Non si torna indietro" - Per ultime, le dichiarazioni del vicepresidente vicario alla Camera del Pdl, Massimo Corsaro: "Credo che Berlusconi sia - premette -, per l'area dei moderati, una figura di riferimento. E' l'uomo che ha inventato un'aggregazione che prima non c'era e non lo mette in discussione nessuno. So che fa scalpore il fatto che lo dica, ma è sempre stato così, ma non mi ha sorpreso. Chiunque pensa all'area moderata del centrodestra pensa a Berlusconi". Quindi Corsaro ha continuato: "Ho visto che qualcuno ha scritto cose sbagliate sui giornali. Non mi pare che Berlusconi abbia detto che si candida. Anche perché è stato il primo leader politico vero nella storia italiana che ha accelerato egli stesso la costruzione del futuro, di cosa deve essere un uomo di leadership dopo la sua esperienza. Ha nominato segretario politico un uomo di 41 anni, fatto che non ha precedenti, e rende totalmente inapplicabile qualsiasi strada di ritorno al passato". Un modo "gentile" per suggerire a Berlusconi di riaccomodarsi in panchina. Il Cavaliere è circondato: dal Pdl.  

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