Palermo, 17 mag. - (Adnkronos) - Gli occhi saranno inevitabilmente tutti puntati su Palermo, quinta citta' piu' grande d'Italia, dove due esponenti del centrosinistra si contendono la vittoria: da un lato l'ex sindaco del capoluogo siciliano Leoluca Orlando, l'uomo della Primavera palermitana, e dall'altra un giovane ex Idv che oggi cammina sulle sue gambe, Fabrizio Ferrandelli. Ma sono complessivamente diciotto i comuni siciliani che domenica e lunedi' andranno al ballottaggio. Oltre a Palermo, sono altri due i capoluoghi di provincia, a tornare alle urne: Agrigento e Trapani. Alleanze nate proprio in occasione delle Amministrative, ma che non rappresentano un laboratorio con effetti sulle regionali o sulle politiche, come hanno anche sottolineato in piu' occaisoni il leader del Pdl Angelino Alfano e quello dell'Udc, Ginpiero D'Alia. Ad Agrigento Mpa e Fli puntano sul candidato di Pdl e Grande Sud, escluso invece il Pd resta alla finestra. Nessun accordo a Trapani. E a Palermo non ci saranno apparentamenti: Orlando, resta appoggiato da Idv e Federazione della Sinistra, e come ha sottolineato ieri Antonio Di Pietro, "non fara' accordi sottobanco ne' voti di sambio". Stessa decisione per Ferrandelli che restersa" con Pd e Sel, oltre ai movimenti civici. "Rispetto la parola data - ha spiegato il giovane bancario - nessun apparentamente tecnico per avere qualche consigliere comunale in piu'". Leoluca Orlando, che al primo turno ha ottenuto il 47 per cento si dice certo di "un risultato straordinario" e parla gia' da sindaco, ma dovra' vedersela con il suo avversario Fabrizio Ferrandelli, che nonostante i 31 anni e il 17 per cento ottenuto al primo turno, non ha intenzione di mollare. L'Idv, primo partito a Palermo, in caso di vittoria di Orlando, grazie al premio di maggioranza otterra' trenta seggi al Consiglio comunale. (segue)