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Monti, Montezemolo, banche, scatole nere: sarà il governo del conflitto d'interessi

Dopo gli aiutini a istituti e Vaticano, arriva l'ultima beffa: grazie a Passera regalo "milionario" a un'azienda controllata da Montezuma
di Giulio Bucchi domenica 30 dicembre 2012

3' di lettura

Vietato parlarne, perché non si chiama Silvio Berlusconi. Eppure Mario Monti, del tanto famigerato conflitto d'interessi, sembra essere un piccolo campione. Da premier tecnico, insieme al fido ministro dello Sviluppo (ex Intesa Sanpaolo) Corrado Passera, ha fatto e brigato per dare qualche aiutino alle banche, il belmondo al quale appartiene il professore bocconiano e consulente del colosso finanziario Goldman Sachs. Dall'Ace all'abuso di diritto, per non parlare delle primissime misure prese nel 2011, appena insediato a Palazzo Chigi, su tracciabilità e garanzie sui bond. Ora, però, l'affare s'ingrossa. Da premier tecnico e "d'emergenza", Monti si è auto-candidato capocordata dei centristi. Non sarà candidato fisicamente, ma ci metterà faccia, nome, voce. I conflitti d'interesse di Monti - Da qui al 24 febbraio, data del voto, il professore non solo si occuperà dell'amministrazione corrente (da presidente del Consiglio uscente) ma viaggerà (rigorosamente a spese dei contribuenti) per fare la propria campagna elettorale. Parlerà in Rai, i cui vertici, dalla Tarantola a Gubitosi, ha nominato direttamente per risolvere un'altra emergenza, quella della "occupazione di Berlusconi a viale Mazzini", per citare frequenti voci di sinistra. Ora l'occupazione sarà tecnica, in attesa del verdetto delle urne che potrebbe farla ridiventare politica. Il tecnico Monti ha avuto anche un occhio di riguardo per il Vaticano, con gli aiuti milionari agli ospedali Gaslini di Genova (caro a monsignor Bagnasco) e Bambin Gesù di Roma (vicino a monsignor Bertone) inseriti nel maxi-emendamento alla legge di stabilità. In extremis, giusto in tempo per attirarsi la simpatia della Cei e della Chiesa tutta, entrata pesantemente in campo a sostegno della sua candidatura. Carota alla Chiesa, e carota agli imprenditori più influenti d'Italia. Benetton, Palenzona e soci potranno ampliare sui propri terreni l'aeroporto di Fiumicino grazie al raddoppio delle tariffe aeroportuali (26,50 euro a passeggero contro le precedenti 16) deciso gentilmente dal governo: in tutto, ricorda Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano, sono 360 milioni l'anno. I conflitti d'interesse di Passera e Montezemolo - A godere dell'operato del governo sarà anche, guarda caso, uno dei massimi alleati di Monti in campagna elettorale e nella futura avventura parlamentare, Luca Cordero di Montezemolo. Sempre il Fatto, in un articolo a firma Stefano Feltri, evidenzia come lo sgravio fiscale deciso nel decreto liberalizzazioni per le assicurazioni che imporranno agli automobilisti la dotazione a bordo di una speciale scatola nera sia in realtà un regalo del governo a mister Ferrari. Perché è presto detto: la norma, firmata dal ministro Passera, è un colossale aiutino alla società che gestisce quasi in monopolio la costruzione di detta scatola nera, l'emiliana Octo Telematics. Come scritto anche dal Sole 24 Ore, l'azienda fondata nel 2002 da Germano Fanelli è pronta per essere ceduta per un miliardo di euro. Lo scorso gennaio, stesso mese del decreto liberalizzazioni, la Octobi compra da Fanelli il 30% della società. E di chi è la Octobi? Al 60% è controllata proprio dalla Montezemolo & Partners sgr, per 18,5 milioni. Rischia ora una plusvalenza colossale da 800 milioni di euro: buoni affari in vista per Montezuma, che d'altronde se ne intende: da presidente Ferrari ha ancora ampi rapporti con Fiat ed è fresco vicepresidente di Unicredit (a proposito di banche...) nonchè lanciatissimo imprenditore nel settore ferroviario con Italo e il Nuovo Trasporto Viaggiatori (di cui ha comunque da poco lasciato la presidenza). Insomma, l'articolo 32 della legge sulle liberalizzazioni sarà pure un miglioramento per le assicurazioni (che in teoria si vedranno ridurre frodi e costi di contenzioso) ma appare soprattutto un generoso anticipo.    

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