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Coronavirus, Di Monda di Reset: "Adeguare tutti gli ospedali agli standard di sicurezza"

giovedì 17 settembre 2020

2' di lettura

«L’impegno campano verso un’organizzazione “Covid-orientata” degli ospedali è stato plateale e ben pubblicizzato. Tuttavia quella carica appare sfumata e sembra che si voglia ritornare verso uno stato “normale”. Stato che non rispettava alcuno standard di igiene: infatti gli ospedali campani sono classificati nelle ultime posizioni in termini di sicurezza contro le I.C.A». A dirlo in una nota Raffaele Di Monda, portavoce del movimento Reset il governo che vorrei. «Ad oggi gli ospedali non sono ancora attrezzati per accogliere, classificare e differenziare i pazienti Covid - continua Di Monda - i quali vengono smistati e mandati alle strutture apposite, tra ASL e Cotugno, che resta l’unica eccellenza». Una «carenza organizzativa» che in vista dell’autunno «preoccupa poiché l’arrivo dell’influenza stagionale rischia di confondere e mischiare già dall’accettazione, senza misure di prevenzione e distanziamento, pazienti con sindrome influenzale comune e pazienti affetti dal Coronavirus». Non tutti gli ospedali, ovviamente, per carenze organizzative o per ragioni strutturali hanno la possibilità di organizzare percorsi, sale d’attesa adeguate e triage con standard di sicurezza adeguati al particolare momento storico, ma ci sono modi alternativi di adeguamento delle strutture, come le tende esterne in cui fare l’accettazione. «Basterebbe anche solo iniziare a utilizzare le linee guida contro la lotta delle ICA per aumentare e rendere più efficace negli ospedali la lotta a tutti i tipi di batteri e virus - rimarca Di Monda - Ad oggi una legge indirizzata verso il miglioramento della lotta e prevenzione è bloccata alla Camera, ma c’è l’esigenza, visto il momento storico, di accelerare l’iter di approvazione». «Ad oggi esistono protocolli di cura del Covid efficaci e testati, ma non esistono linee guida o protocolli unificati sul territorio. Con il risultato che differenti strutture applicano protocolli e cure diversi, che a seconda della struttura, del medico e del reparto si avranno cure differenti, non garantendo così a tutti un uguale trattamento». «Ci si aspetta dunque, in vista dell’autunno, un adeguamento di tutti gli ospedali, e non solo delle strutture apposite per il Covid agli standard di sicurezza orientati e un adeguamento unificato delle linee guida più efficaci per la cura di questi pazienti, un impegno concreto e non solo uno show teatrale e plateale per avere consensi», conclude.

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