il caso

Silvio Berlusconi presenta la richiesta della revisione del processo sul caso Mediaset: ci sono nuove prove

Silvio Berlusconi ha richiesto la revisione del processo Mediaset per frode fiscale concluso con la condanna a 4 anni. L'istanza è stata rubricata al numero 69/2020 presso la Corte d'Appello di Brescia, come documentato dalla stampa di una pec allegata una memoria finita sulla scrivania del gip. Riporta Il Fatto quotidiano che l'informazione era seminascosta tra le carte della disputa legale tra il giudice Antonio Esposito e Giovanni Fiorentino, Domenico Morgera e Michele D'Ambrosio, tre dipendenti di un albergo dell'isola d'Ischia, del senatore di Forza Italia, Domenico De Siano, che hanno accusato Esposito di aver insultato il Cavaliere durante le vacanze sull'isola con frasi del tipo "bella chiavica Berlusconi e il vostro padrone".

 

 

Il fatto sarebbe avvenuto in anni precedenti alla sentenza di Cassazione con cui il collegio feriale presieduto da Esposito, il 1 agosto 2013, rese definitiva la condanna del Cavaliere. Il giudice Amedeo Franco, scomparso nel 2019, che faceva parte di quel collegio, nei mesi successivi a quella sentenza chiese e ottenne attraverso il parlamentare ed ex consigliere del Csm Cosimo Ferri un appuntamento con Berlusconi. Nel colloquio registrato di nascosto definì la sentenza "una porcheria" frutto "della malafede del presidente del collegio".

 

 

Secondo fonti vicine a Berlusconi l'istanza di revisione del processo è stata depositata nel novembre 2020, "con testimoni, prove e documenti nuovi o non valorizzati nel primo processo". Mentre la vicenda del giudice Franco è presente nell'istanza, "ma trattata solo incidentalmente". I giudici di Brescia ora decideranno se ritenerla inammissibile oppure fissare la prima udienza del nuovo dibattimento.

Nel primo caso, Berlusconi tenterà comunque il ricorso in Cassazione. La difesa infatti considera preminente il ricorso avanzato alla Corte europea dei diritti dell'uomo, in cui gli audio del giudice Franco sono stati depositati già nel 2016, per dimostrare la non terzietà dei giudici che lo condannarono. Il governo italiano dovrà rispondere ai quesiti posti dai legali di Berlusconi entro il 15 settembre 2021. Poi sarà fissata l'udienza oppure chiuso per sempre anche questo tentativo estremo del Cavaliere.