Dilettanti
Luigi Di Maio confessa: "Ma il giuramento non si può spostare?". Il ministro imbarazzante: che roba sono i grillini
I grillini si fanno sempre riconoscere. Lo dimostra l'ultimo libro di Luigi Di Maio dal titolo "Un amore chiamato politica". Al suo interno, in un estratto diffuso da Dagospia, il racconto a dir poco imbarazzante del momento del giuramento dei ministri. Qui il titolare degli Esteri ha ricordato la risposta di un suo collega, troppo oberato di impegni.
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"In questi anni queste telefonate le ho sempre fatte io, una alla volta, a tutti - scrive Di Maio raccontando le reazioni dei vari pentastellati -. C'è chi piange, chi ti ringrazia, chi urla dalla gioia, chi resta in silenzio, chi ti dice: 'Ma io domani non ci sono per venire al giuramento, si può spostare?'. È uno spaccato di umanità, viene fuori la vera natura delle persone". Se lo dice lui.
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In ogni caso non è difficile capire chi possa essersene uscito così. Quei giorni, a ridosso del Conte I (il primo governo guidato da Giuseppe Conte e formato in accordo con la Lega ndr), i ministri a Cinque Stelle erano Alfonso Bonafede, Riccardo Fraccaro, Barbara Lezzi, Elisabetta Trenta, Danilo Toninelli, Alberto Bonisoli e Giulia Grillo. A voi dedurre, anche se per salvaguardare l'immagine del collega, Di Maio ha preferito evitare di fare nomi.