«Oggi in molte regioni siamo oltre i 40 gradi nell'estate più torrida del secolo. La siccità peggiora, piangiamo i morti per slavine ed eventi estremi, la Coldiretti denuncia la perdita di un terzo delle produzioni agricole, vanno a fuoco migliaia di ettari di boschi. A questa emergenza si aggiungono, sempre più drammatiche quella energetica e sociale con costi economici fuori controllo. Di fronte a questo il premier Draghi si dimette nonostante abbia ricevuto la fiducia da un'ampia maggioranza in parlamento. Spero questo serva per riprendere con più dialogo un'azione di governo altrimenti sembrerebbe una fuga dalle responsabilità, una cosa davvero incomprensibile per la storia dell'ex presidente della Bce che affrontò con energia la crisi dell'euro».
Insomma, in questi giorni abbiamo sentito molti motivi secondo cui per qualcuno il premier non dovrebbe lasciare: il pnrr, la guerra, la pandemia, il lavoro... ora alla lista se ne aggunge un altro: fa troppo caldo... dal "piove governo ladro" al "non piove, governo bravo"...