La resa dei conti

M5s, Conte sconfitto da Grillo: resta il tetto dei due mandati. Addio Taverna e Toninelli

Ancora una volta, a finire ko è Giuseppe Conte, sconfitto da Beppe Grillo sulla questione del doppio (e ultimo) mandato. La regola "aurea" del M5s resta in vigore. E così, in virtù della decisione, giusto per pescare dei nomi dal mazzo, ecco che il presidente della Camera Roberto Fico, la vice vicaria di Conte, Paola Taverna, i ministri Fabiana Dadone e Federico D’Incà e molti altri big storici come Alfonso Bonfede, Riccardo Fraccaro e Danilo Toninelli non saranno ricandidati dai pentastellati alla tornata del prossimo 25 settembre.

 

Vince Grillo: nessuna deroga, così come aveva chiesto il capo-comico, arrivato al punto di minacciare di lasciare il M5s. La minaccia era piovuta nel giorno in cui Conte, leader sempre più esautorato del Movimento, aveva detto che, da par suo, quella regola doveva essere rispettata nella sua essenza. Ovvero una supercazzola con cui il presunto avvocato del popolo chiedeva di aggirarla. 

 

La decisione del M5s è stata anticipata dalla AdnKronos, l'agenzia di stampa che cita "autorevoli fonti" nel Movimento: la scelta sarebbe già stata comunicata proprio da Giuseppe Conte alla "vecchia guardia" pentastellata. Il presunto avvocato del popolo avrebbe fatto un giro di telefonate in cui ha spiegato come Grillo, sul punto, sarebbe stato irremovibile. 

Per quel che riguarda Conte, aveva detto che il tetto dei due mandati "non è un diktat, ma lo spirito della regola sarà salvaguardato". Una super-cazzola, appunto.