Il Trentino brucia

Ambientalisti, contro Fugatti rispuntano anche le Brigate Rosse

Hoara Borselli

«Uccidi Fugatti», firmato No Tav. E a corredo di questa scritta agghiacciante la stella a cinque punte affiancata da due lettere note: Br (Brigate Rosse). Questo è ciò che appare sulle strisce pedonali in quel di Povo, una delle frazioni della città di Trento, la cui provincia autonoma è governata dal destinatario di queste minacce: Maurizio Fugatti. Che i No-Tav avessero preso di mira Trento e chi la amministra, ce lo ricorda l’episodio accaduto a inizio giugno a danno del sindaco di Trento Franco Ianeselli, accerchiato, insultato e minacciato davanti alla sua famiglia da tre anarchici vicini al mondo No-Tav, per poi venire scortato dagli agenti della Digos, costretto ad abbandonare il palco del Dolomiti-Pride.

 

 

 

Il motivo di questa “democratica protesta” era la contrarietà dei fanatici ambientalisti alla costruzione della futura circonvallazione ferroviaria di Trento. Il governatore Fugatti in vece viaggia scortato da me si, da quando nel maggio scorso ricevette un proietti le calibro 7.65 accompagnato dalla scritta su un foglio A4: «Bastardo, il prossimo è il tuo». La minaccia era estesa anche ai suoi figli. Dopo questo ennesimo episodio, le autorità di polizia decisero che il provvedimento era indispensabile perché l’incolumità di Fugatti, già a rischio, diventava ad alto rischio. In passato Fugatti era stato minacciato per la gestione degli orsi e prima ancora per l’emergenza Covid. Anche in quelle occasioni gli fu recapitato un proiettile parabellum calibro 9. Ora la sua testa la vogliono gli ambientalisti, quelli che si affannano nel voler salvare margherite, ciclamini e orsi, nobilissimo desiderio - ci mancherebbe - a quale costo però? Quello di vedere morto un uomo. Non sdradicate alberi- è la parola d’ordine - non sfiorate gli ursidi, non calpestate i papaveri rossi, ma se volete trapassare con un proiettile la testa di un umano fatelo pure. Se è utile alla causa...

 

 

 

«Sono abituato alle minacce», spiega il governatore Fugatti. «Ma questa è la prima volta in cui vedo la stella a cinque punte delle Brigate Rosse . Ma credo onestamente che gli autori di quella scritta non sappiano neanche cosa siano le Br. Hanno utilizzato quella sigla come una sorta di carico per far vedere che sanno essere più cattivi, ma se gli chiedi la storia delle Br non saprebbero da dove partire. Sono i noti ambientalisti che vorrebbero che qui a Trento tutto restasse fermo, soprattutto che la circonvallazione ferroviaria non venisse realizzata, mentre questa sarà un’opera che trasformerà non solo la città di Trento ma tutto il Trentino. Stiamo costruendo il Trentino del futuro e non ci fermiamo certo di fronte a questi loro gesti intimidatori e ai loro no». Ma lei, governatore, è impaurito? «Ho la massima fiducia nel lavoro delle Forze dell’ordine e delle Istituzioni. Io vado avanti, mi sono posto obiettivi chiari e voglio raggiungerli». Anche il ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha voluto esprimere vicinanza e solidarietà a Fugatti con un tweet: «Scritte vili, vergognose e criminali. Solidarietà al presidente della provincia autonima di Trento Maurizio Fugatti, vittima dell’odio violento del comitato del No che ci spinge con ancora più forza e convinzione sulla strada - pacifica e costruttiva dei Sì».