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Manovra, il Pd ci prova col M5s: "No alla museruola, raccordo tra le opposizioni"

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Sarà una manovra senza emendamenti della maggioranza di centrodestra. Un patto di maggioranza che, se sarà mantenuto, sarà un unicum assoluto di fronte al quale anche le opposizioni dovranno calibrare le loro strategie facendo innanzitutto valere il diritto a discutere una legge di bilancio che rischia di essere "cotta e mangiata" in pochi giorni. "Se si vuole evitare il confronto democratico, faremo di tutto per far rispettare i nostri diritti in Parlamento", incalza Francesco Boccia, capogruppo Pd al Senato, dove ieri notte è approdato il testo della manovra. Anche appellandosi ai presidenti di Camera e Senato affinché "garantiscano il confronto". Aggiunge Boccia: "Se per loro andare veloci significa mettere la museruola al Parlamento, io preferisco andare un po' più piano e salvaguardare l'esercizio democratico. Se queste sono le prove generali per la riforma costituzionale che hanno presentato siamo di fronte davvero a un pessimo segnale...".

Nel merito il Pd lavora perché si riesca a organizzare un raccordo tra le opposizioni sugli emendamenti alla manovra. "Questo è il nostro auspicio, vediamo se e in che misura riusciremo a concretizzarlo", dicono i dem. Sul capitolo sanità ad esempio c'è stato già un tavolo delle opposizioni e sono stati individuati alcuni punti unitari come base per possibili emendamenti comuni.

"Faremo un lavoro di raccordo e coordinamento politico con le opposizioni", assicura Boccia. E non solo. Battaglia dentro e fuori il Palazzo. Sia con la manifestazione dell'11 novembre a Roma a cui parteciperanno anche i 5 Stelle, ha detto Giuseppe Conte. Ma anche nel confronto con i sindacati. Il Pd ha risposto subito positivamente alla richiesta di Maurizio Landini per un confronto con la Cgil sulla manovra. Oggi 31 ottobre i dem hanno organizzato un primo ciclo di incontri al Senato, delle "contro-audizioni" sulla manovra con Ex-Ilva, studenti, Magneti Marelli e La Perla alla prese con pesanti vertenze sindacali, Terzo Settore. Un confronto anche in vista degli emendamenti alla manovra dal salario minimo al diritto alla casa.

Anche la segretaria dem Elly Schlein è intervenuta. "Il Pd ci sta mettendo l'ascolto che è mancato da parte del governo e di qui costruiremo le nostre proposte emendative. Dopo aver colpito i più poveri e tagliato sugli enti locali, la destra se la prende anche con le persone con disabilità e il diritto allo studio è assente dalla manovra. Quando miniamo il diritto alla casa degli studenti miniamo il diritto allo studio". Quindi la sanità: "Ci batteremo contro i tagli alla sanità pubblica che il governo di Giorgia Meloni sta portando avanti. Fanno i giochi di prestigio coi numeri ma la realtà è che stanno tagliando".

E Conte annuncia che il primo emendamento dei 5 Stelle alla manovra sarà "sulla sanità, che con questo governo diventerà un bene di lusso e non più un diritto garantito dalla Costituzione" e parla di "vergogna" sulle pensioni. "Persino Fornero dice che il trio Meloni-Salvini-Tajani è stato più duro di lei". Intanto il senatore Pd, Filippo Sensi, anche oggi immortala l'emiciclo di palazzo Madama con i banchi deserti mentre viene presentato ufficialmente l'avvio dell'iter della manovra.  

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